FARO Technologies ha orgogliosamente presentato alla fiera INTERGEO di Berlino Orbis, un innovativo scanner laser destinato a ridefinire il panorama dell’acquisizione di dati geospaziali integrando in modo fluido la tecnologia SLAM con metodologie di scansione terrestre e la tecnologia Flash. Questa soluzione stabilisce un nuovo punto di riferimento nel campo della raccolta di dati precisa, efficiente e completa.
Con il lancio dell’Orbis, FARO mantiene la sua promessa di migliorare la precisione e la portata con una precisione di 5 mm e una portata di 120 metri in modalità di acquisizione SLAM e una precisione di 2 mm con una portata di 80 metri in modalità Flash TLS. Inoltre, l’Orbis è capace di acquisire 640.000 punti al secondo, grazie a un potente sensore a 32 linee. Per ottenere questi risultati, l’Orbis, alimentato dalla tecnologia GeoSLAM, utilizza un nuovissimo algoritmo SLAM aggiornato che fa il suo debutto oggi. I miglioramenti hardware sull’Orbis sono significativi, ma è importante notare che non sono l’unica cosa da considerare, e che non è possibile acquistare uno scanner laser basandosi solo sulle specifiche tecniche!
L’Orbis è riuscito ad andare oltre lo GeoSLAM ZEB Horizon, che è dotato di un laser a 16 linee, una portata di 100 metri e una capacità di 300.000 punti al secondo e lanciato per la prima volta nel 2018. L’introduzione dell’Orbis traccia una nuova traiettoria in vari settori, offrendo ai professionisti della costruzione, dell’ingegneria, della scienza forense e di altri campi uno strumento incomparabile per la raccolta completa e dettagliata di dati geospaziali.
FARO Orbis non si limita a scansionare. Il nuovo sistema crea un ponte verso una nuova era di cattura di realtà ibrida, offrendo agli utenti un’efficace combinazione di tecnologia SLAM e elevate capacità di scansione terrestre Flash ad alta velocità. Questo approccio completo consente agli utenti di effettuare una scansione SLAM tradizionale, una scansione terrestre FLASH di 15 secondi o entrambe, tutto nello stesso rilievo.
Comprendendo le diverse esigenze dei settori e dei professionisti, Orbis offre agli utenti una scelta per l’elaborazione dei dati. I clienti possono optare per l’elaborazione su desktop con FARO Connect o esplorare le ampie possibilità di elaborazione in Cloud con FARO Sphere XG, garantendo adattabilità e flessibilità nella gestione e nell’utilizzo dei dati acquisiti. La scelta è vostra!
[11.09.2023] – [Campi Bisenzio (FI) – Italia] – Microgeo, in occasione del suo ventunesimo compleanno, è entusiasta di presentare il suo nuovo logo aziendale, un simbolo di innovazione e progresso. Questo passo importante, avviene dopo venti anni di storia e riflette l’evoluzione continua della nostra azienda e la nostra dedizione a soddisfare le esigenze in costante cambiamento dei nostri clienti e del mercato nel quale operiamo.
Il Significato dietro il Nuovo Logo
Il nuovo logo Microgeo è un cambiamento storico per la nostra azienda, che dopo venti anni dalla sua nascita, si rinnova. Rappresenta la nostra volontà di rimanere rilevanti e all’avanguardia nel nostro settore, mantenendo al contempo gli aspetti caratteristici della nostra azienda che ci hanno resi un nome di fiducia per i nostri clienti.
L’importanza del Rebranding
Questo rinnovamento del nostro logo non è solo una questione di estetica, ma rappresenta un passo significativo nel nostro impegno a crescere e adattarci alle esigenze del mercato in continua evoluzione. Il logo è la faccia dell’azienda, il primo punto di contatto con i clienti e le aziende con le quali collaboriamo ed è fondamentale che sia in grado di comunicare chi siamo e cosa rappresentiamo.
Questo processo di rebranding è stato guidato dalla volontà di rimanere rilevanti e di mostrare il nostro impegno a crescere e migliorare costantemente. Siamo fiduciosi che il nuovo logo di Microgeo ci aiuterà a raggiungere nuovi traguardi e a continuare a fornire prodotti e servizi di alta qualità ai nostri clienti.
Conclusioni
Il lancio del nuovo logo aziendale è un passo storico nella nostra evoluzione come azienda. Continueremo a perseguire l’eccellenza nei prodotti e nei servizi che offriamo e siamo entusiasti di condividere questa nuova fase con voi, i nostri preziosi clienti e partner.
Grazie per la vostra costante fiducia che in questi venti anni ha fatto crescere e consolidare il nome di Microgeo nel settore del rilievo.
Il nuovo laser scanner terrestre VZ-600i del prestigioso produttore austriaco RIEGL è il protagonista della prima sperimentazione in Italia ambientata a Padova, nello specifico nella Piazza Prato della Valle.
Perché proprio Prato della Valle? È una delle più grandi piazze d’Europa e ci ha dato la possibilità di testare le diverse caratteristiche del VZ-600i alle diverse scale, soprattutto quella urbana. Abbiamo combinato inoltre le scansioni con il Laser Scanner terrestre con delle scansioni acquisite con un Mobile Mapping System RIEGL VMQ-1HA. Prato della valle si configura come un grande vuoto urbano di 90.000 mq circa, caratterizzato da un’isola verde centrale e circondato da edifici storici con la presenza di numerose statue al suo interno. Queste quindi le caratteristiche che abbiamo ricercato:
Sicuramente la sua alta produttività registrando a bordo le scansioni acquisite, le sue performance superiori capaci di poter effettuare una scansione di 30 secondi con una risoluzione di 6mm a 10 mt di distanza, l’estrema versatilità grazie al suo peso ridotto di soli 6 kg e la possibilità di utilizzo in modalità cinematica – RIEGL è attualmente l’unica azienda al mondo che abilita l’uso di un laser Scanner terrestre in modalità cinematica solamente con un aggiornamento software. Inoltre è dotato di tre camere interne che permettono di scattare le foto durante le scansioni per una colorazione ottimale della nuvola di punti.
Durante questa attività svolta a Padova, la modalità che abbiamo voluto testare, ottimale per il contesto nel quale eravamo, è quella definita “Panorama6” ovvero 6mm a 10 metri che, come si può leggere dal grafico sotto, consente di eseguire fino a 480 postazioni di scansione in 8h di lavoro.
Da questa immagine sotto riportata, potete apprezzare quali dati acquisisce il Nuovo VZ-600i durante una scansione da un minuto – scansioni, immagini e tutte le informazioni di posizione e altitudine (in abbinamento ad un GNSS RTK):
Inoltre, avendo come unicità l’allineamento delle scansioni a bordo macchina, è possibile visualizzare direttamente dallo smartphone lo stato dell’allineamento delle scansioni eseguite nell’arco temporale:
Grazie alle performance superiori del nuovo RIEGL VZ-600i in termini di qualità e produttività, risulta possibile poter effettuare come strategia di scansione con modalità stop&go ogni soli 5-10 metri e preferibilmente con catene chiuse di scansioni, ottenendo quindi nello stesso tempo di un Laser Scanner tradizionale, una maggiore densità della nuvola e una riduzione delle zone d’ombra. Le catene di scansioni aperte possono essere registrate su posizioni di scansione utilizzate come “anchor point”. Naturalmente è sempre possibile bloccare le scansioni su target di coordinate note.
Durante la sperimentazione in Piazza Prato della Valle, in sole 6h di scansione è stato possibile effettuare 375 postazioni con una media per singola scansione inferiore a 1 minuto, come si può evincere dal grafico di seguito:
Questa di seguito è la nuvola di punti ricampionata dove possiamo apprezzare la visualizzazione della stessa in modalità solida che si ottiene attraverso il calcolo delle normali del punto.
A seguire possiamo apprezzare un elaborato per capire il livello di rappresentazione all’interno della quale ci possiamo spingere. Questa è una sezione trasversale di una vasca, pianta e sezione, dove apprezziamo l’accuratezza e il dettaglio dello scanner VZ-600i, strumento unico nel poter combinare un elevato livello di risoluzione e qualità ad una portata massima di 1km.
Un’ulteriore dimostrazione delle performance superiori di questo laser scanner terrestre può essere apprezzata dall’immagine di seguito, dove si evince la deviazione standard di una porzione di parete scansionata – rettangolo rosso – i quali punti hanno un errore di solo 2mm rispetto ad un piano interpolare preso sulla facciata intonacata. Questo dato denota l’elevata precisione del dato scansionato dal nostro VZ-600i.
Le tre camere integrate da 12 mp ciascuna garantiscono un elevato dettaglio fotografico da poter essere abbinato alla nuvola di punti. La modalità HDR e la possibilità di poter variare i parametri di scatto (ISO, Tempo di esposizione) permettono all’utente di garantire la migliore esposizione di scatto possibile. La calibrazione svolta da RIEGL delle tre camere fotografiche rispetto al centro di scansione garantisce un perfetto allineamento tra le immagini e la nuvola di punti.
Un esempio di colorazione automatica della nuvola di punti:
Dettaglio dell’ortofoto della parete scansionata:
Infine grazie alla collaborazione con GRS srl – Geodesia Restituzione Studi – abbiamo combinato le scansioni eseguite con il VZ-600i ad i dati acquisiti in modalità cinematica con sistema mobile mapping RIEGL VMQ-1HA, ai fini di poter integrare un’area scansionata ancor più ampia rilevabile in tempi rapidi esclusivamente con un sistema di scansioni in movimento.
Dati acquisiti in modalità cinematico:
Dati combinati con Laser Scanner Terrestre + Cinematico:
Questa esperienza fatta con il Nuovo VZ-600i ci ha permesso di apprezzare le straordinarie performance di questo prodotto che si attesta come primo vero Laser Scanner universale, capace quindi di poter svolgere attività di rilievo in qualsiasi contesto.
RIEGL VZ-600i è la soluzione ideale per il cliente che non accetta compromessi.
Scopri tutte le caratteristiche tecniche del nuovo Laser Scanner VZ-600i cliccando questo link: https://microgeo.it/prodotto/laser-scanner-riegl-vz-600i/
Lake Mary, Florida, 1 settembre 2022 – FARO® Technologies, Inc. (Nasdaq: FARO), leader mondiale nelle soluzioni di realtà digitale 4D, ha annunciato oggi l’acquisizione dell’azienda britannica GeoSLAM, fornitore leader di soluzioni di scansione mobile con un software proprietario di localizzazione e mappatura simultanea (SLAM) ad alta produttività per la creazione di modelli 3D da utilizzare nelle applicazioni Digital Twin. Fondata nel 2012, si prevede che l’aggiunta di GeoSLAM contribuirà ad ampliare e accelerare in modo significativo l’opportunità di crescita del mercato di FARO nel settore della scansione mobile.
“Siamo entusiasti di aggiungere la tecnologia di scansione 3D portatile di GeoSLAM al nostro portafoglio di soluzioni all’avanguardia per l’acquisizione dei dati”, ha dichiarato Michael Burger, Presidente e CEO di FARO. “FARO offre ora la più ampia gamma di soluzioni di acquisizione dati 4D del settore, tra cui immagini basate su telecamere a 360°, scansioni mobili e scansioni laser fisse ad alta precisione, consentendo ai clienti di bilanciare le esigenze di precisione, velocità e dettaglio in base alle loro necessità. Queste tecnologie di acquisizione costituiscono la base della nostra offerta SaaS basata sulla realtà digitale 4D che consentirà ai clienti di accedere a più fonti di dati 4D per la visualizzazione e l’analisi attraverso un’unica esperienza utente. Diamo il benvenuto al team GeoSLAM nella nostra famiglia FARO”.
“L’unione con FARO rappresenta il passo successivo nella crescita di GeoSLAM e l’affermazione della mappatura mobile come motore di crescita nel modo in cui le aziende mappano e comprendono i loro spazi”, ha aggiunto Andy Parr, CEO di GeoSLAM. “Entrambe le aziende condividono la visione dell’importanza della scansione mobile nel fiorente mercato dell’acquisizione della realtà digitale.”
GeoSLAM ha registrato un fatturato di 14,5 milioni di sterline con un EBITDA del 18% nell’anno fiscale conclusosi il 31 marzo 2022. L’EBITDA, una misura non-GAAP, è calcolato come reddito netto/perdita prima di interessi (reddito) passivi, oneri netti, imposte sul reddito (beneficio), variazione dei tassi di cambio e svalutazione e ammortamento. La transazione si è conclusa il 1° settembre 2022, finanziata con le riserve di cassa disponibili e il corrispettivo in azioni.
In base ai termini dell’accordo, gli azionisti di GeoSLAM hanno ricevuto un pagamento in contanti di 22 milioni di sterline e 495.562 azioni di FARO soggette alle consuete disposizioni di lock-up. FARO prevede che l’acquisizione avrà un impatto positivo sull’EPS Non-GAAP nel 2023.
Per noi di Microgeo la notizia è stata accolta con grande entusiasmo, anche alla luce dei recenti accordi commerciali stretti con FARO in merito all’unicità della nostra azienda come rivenditore dei prodotti del brand Statunitense nel settore AEC. Siamo certi che questa acquisizione non potrà che portare grandi benefici ad un settore, quello del rilievo con laser scanner dinamico, sempre più di interesse per il mondo dei professionisti del settore.
ll Team Microgeo!
Il rilievo dei fabbricati è una cosa complessa e che richiede tempo, specie se la produzione deve essere veloce e precisa in questo periodo in cui la mole di lavoro aumenta e i progetti vanno preparati velocemente.
Con le nuove tecniche LiDaR, è possibile rilevare interi fabbricati in poco tempo, portandosi in studio un vero e proprio “gemello digitale” del manufatto, di cui in ufficio è possibile conoscere misure, stato dei luoghi e produrre gli elaborati in breve tempo.
L’evoluzione del rilievo 3D sta vivendo un passaggio epocale. Sempre di più si sente la necessità di passare da sistemi tradizionali a quelli dotati di tecnologia Laser Scanner.
Esigenza d’altronde dettata dal mercato: è richiesta sempre più velocità nell’acquisizione dei dati laser e sempre più produttività.
Oggigiorno, infatti, i professionisti si trovano ad affrontare impegnative sessioni di rilievo che con le strumentazioni tradizionali, quali il disto e la Stazione Totale, potrebbero richiedere lunghe e numerose giornate lavorative. Senza considerare che gran parte del lavoro dovranno eseguirlo in studio disegnando manualmente sezioni e prospetti e qualsiasi altro elemento considerato utile al fine dell’intervento.
Il rilievo con tecnologie laser scanner sia statiche sia in movimento non è certamente una novità, ma il vero cambiamento è dovuto nell’utilizzo del Laser Scanner in movimento, e in assenza di segnale GPS. Tutto ciò è oggi possibile grazie alla tecnologia SLAM.
L’acronimo SLAM sta per Simultaneous Localization and Mapping, ossia Mappatura e Localizzazione Simultanee, ed è una tecnologia nata tra gli anni ’80 e ’90 nell’ambito dell’industria robotica. Gli ingegneri svilupparono un algoritmo che consentiva ai robot di mappare e navigare contemporaneamente all’interno di un ambiente chiuso senza l’ausilio del GPS.
I dispositivi come lo ZEB Horizon prendono i dati dai sensori, in questo caso una testa rotante dotata di un sensore LiDAR, per costruire un’immagine dell’ambiente che li circonda e riuscendo a posizionare gli elementi all’interno di quell’ambiente.
I dati forniti dal LiDAR e contemporaneamente da una piattaforma inerziale (IMU) all’interno dello strumento consentono di calcolare e di posizionarsi nell’ambiente circostante.
Spostando la sua posizione all’interno dell’area, tutte le geometrie dell’ambiente, cioè muri, pavimenti, pilastri, etc., assumeranno la posizione relativa al dispositivo e l’algoritmo SLAM potrà migliorarne la stima delle loro coordinate con le nuove informazioni di posizione.
Si tratta, quindi, di un processo iterativo: più iterazioni richiede il dispositivo, più accuratamente può posizionarsi all’interno di quello spazio.
Una volta capito qual è il principio di base degli strumenti GeoSLAM ci si rende immediatamente conto degli enormi vantaggi, ovvero:
Il caso riportato di seguito riguarda il rilievo di una palazzina composta da 3 piani. Per la grandezza e la tipologia di fabbricato, affrontare il rilievo con gli strumenti tradizionali costringerebbe gli operatori a ritornare più e più volte sul campo, con conseguente perdita di tempo prezioso e un ammontare di costi non previsti.
Anche l’utilizzo di strumentazioni più recenti e veloci come i Laser Scanner statici potrebbe non essere la strategia più efficace. I Laser Scanner statici, infatti, nonostante garantiscano molti vantaggi rispetto alla Stazione Totale, tra cui i tempi di acquisizione dei dati notevolmente più bassi e l’ottenimento di un modello 3D completo, in questo caso specifico impiegherebbero diversi giorni di lavoro per acquisire l’intero fabbricato compreso ogni singolo appartamento e la parte esterna.
Per questa tipologia di scenario si è deciso, quindi, di impiegare uno strumento capace di ottenere il massimo rendimento senza scendere a compromessi con la qualità del dato acquisito.
L’attività di rilievo si è tenuta con un’unica sessione di circa 20 minuti per rilevare l’intera palazzina compresi di tutti gli ambienti e la parte esterna.
Il risultato ottenuto è sotto forma della cosiddetta nuvola di punti, un elemento scalato e misurabile che può essere continuamente analizzato per ottenere informazioni fondamentali in tale ambito quali il disegno di piante, sezioni, prospetti, calcoli di aree, misure classiche, volumi e via di seguito.
In questa occasione è stato utilizzato lo strumento ZEB HORIZON, il top di gamma dell’azienda GeoSLAM, leader globale del mercato SLAM, con l’accessorio ZEB VISION, la nuova fotocamera panoramica in risoluzione 4K.
La parte hardware della GeoSLAM è accompagnata lato software da una Suite altrettanto potente e completa.
Terminata la fase di acquisizione in soli 20 minuti è stato importato il dataset all’interno della piattaforma GeoSLAM Connect.
Nel software è possibile navigare all’interno della nuvola e, grazie alle foto panoramiche ottenute dalla ZEB VISION, è possibile spostarsi all’interno delle bubble view, stile street view, dove è possibile anche prendere delle misure dirette in quanto si tratta di immagini perfettamente georeferenziate con la nuvola di punti ottenuta.
L’acquisizione delle immagini oltre ad essere di ausilio per il rilievo permette di avere traccia di quella che era la situazione al momento dei lavori. Se ad esempio il rilievo è stato eseguito durante la posa di tubature e/o cavi che inevitabilmente verranno ricoperti nella fase successiva, avere le informazioni dell’esatta posizione di questi impianti ci consentirà poi di poter compiere futuri lavori senza andare incontro a spiacevoli inconvenienti.
La suite GeoSLAM inoltre offre un modulo molto potente e interessante, GeoSLAM DRAW, che consente in maniera semplice di estrarre planimetrie e sezioni dai dati della nuvola di punti, nonché la vettorizzazione automatica degli elementi all’interno dell’ambiente rilevato.
I formati delle sezioni e planimetrie generati in DRAW possono impiegarsi senza problemi con altri software di terze parti, come quelli CAD o delle piattaforme più note in ambito BIM.
Principalmente per i seguenti fattori:
Microgeo è a disposizione per una consulenza gratuita, e consigliarti le soluzioni più adatte ed efficaci per le vostre esigenze di rilievo 3D e per il vostro budget.
L’utilizzo di più strumentazioni dotate di tecnologie diverse consente di affrontare i rilievi senza scendere a compressi con la produttività, la resa grafica e la precisione del dato.
È il caso del rilievo dimostrativo effettuato presso Piazzale Porta del Molo di Genova.
In questa occasione Microgeo ha impiegato l’innovativo Sistema Mobile Mapping ZEB HORIZON della GeoSLAM – l’azienda leader del mercato SLAM 3D- con la nuova camera ad alta risoluzione ZEB VISION e il Sistema fotogrammetrico telescopico 3D EYE.
La praticità dello ZEB HORIZON ha consentito il rilievo dell’intero piazzale in pochi minuti, mentre con il Sistema 3D EYE sono state acquisite aree di dettaglio che si sono concentrate prevalentemente sulla Porta del Molo.
La durata del rilievo SLAM in campo è stata di soli 10 minuti, mentre la parte di elaborazione compresa di colorazione della nuvola è durata 40 minuti.
Con il Sistema 3D EYE sono state scattate 84 foto e sono state allineate ed elaborate nel software di Fotogrammetria 3DF ZEPHYR ottenendo un modello 3D ad alta definizione (circa 40 minuti di elaborazione automatica).
Successivamente le due nuvole di punti provenienti da sistemi diversi (SLAM e 3D EYE) sono state unite all’interno di 3DF Zephyr utilizzando il potente algoritmo ICP presente all’interno del software, che ha consentito di scalare la nuvola fotogrammetrica su quella Laser dello ZEB HORIZON.
Infine è stata generata una mesh fotorealistica della facciata principale della struttura derivante dall’unione dei due modelli.
La sperimentazione presentata costituisce la prima fase di una ricerca interdisciplinare finalizzata alla codificazione di procedure di controllo e analisi non distruttiva dello stato di conservazione di manufatti del patrimonio culturale per orientare azioni di conservazione preventiva.
Lo studio è coordinato dal prof. Massimiliano Campi, dalla prof.ssa Antonella di Luggo e dall’arch. Valeria Cera del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, nell’ambito dell’Accordo di Collaborazione Scientifica tra il Centro Interdipartimentale di Ricerca Urban\Eco della Federico II e la Diocesi di Teggiano-Policastro, nella figura del Vicario Generale, Don Giuseppe Radesca.
L’indagine è stata condotta sulla chiesa di San Michele Arcangelo a Padula interessata da fenomeni di distacco dell’intonaco di alcuni affreschi del 1954, localizzati all’intradosso dei sistemi voltati, dai quali risultano ora visibili le tracce di pitture antecedenti.
Il lavoro è stato condotto con il supporto dell’azienda MicroGeo, coinvolta allo scopo di relazionare le componenti morfo-metriche acquisite con tecniche di rilievo strumentale ad aspetti cognitivi e tecnici quali dati microclimatici, termici, materici e di scostamento geometrico, al fine di rendere il modello tridimensionale del rilievo architettonico un supporto per la simulazione di scenari connessi a programmi di prevenzione conservativa.
Per tale motivo, dopo aver effettuato un rilievo TLS con un Faro Focus3D X330 della chiesa, sono state acquisite informazioni di dettaglio delle parti ammalorate degli affreschi attraverso un rilievo con termocamera.
Impiegando una camera termica TESTO890, sono state scattate immagini termiche e, allo stesso tempo, sono state registrate anche fotografie nel campo del visibile con una camera reflex CanonEos1300D collocata sullo stesso treppiede in modo da far coincidere i centri ottici dei due sensori nella fase di processamento. All’interno del software 3DF Zephyr, sono stati dapprima orientati e processati i fotogrammi reflex. Sfruttando la coincidenza dei centri ottici, sono state selezionate poi le immagini termiche come origine del dato. A partire dalla nuvola densa precedentemente ricostruita, le informazioni sul comportamento termico delle superfici sono state proiettate sui singoli punti della nuvola ottenendo un modello 3D discreto in cui per ogni punto alla posizione nello spazio risulta aggregato anche il valore di temperatura e il dato di colore.
Con riferimento alla cupola di copertura del transetto, l’analisi degli stati termici ha evidenziato la presenza di 4 aree fredde discendenti dalla lanterna verso l’imposta, con una temperatura più bassa (di 0.8 o 1.9 gradi a seconda della stagione) rispetto alle zone circostanti.
La lettura incrociata dei dati termici con quelli geometrici e fotografici ha restituito l’insistenza di una condizione patologica di forte umidità in 4 spicchi che sono molto più estesi rispetto alle parti che visivamente risultano intaccate.
Una ispezione visiva condotta all’estradosso, ha consentito in effetti di ricondurre tali porzioni ai punti liberi della superficie della cupola, non interessati dall’intersezione con il sistema di copertura dell’aula e del transetto. Qui, in effetti, non era presente una adeguata coibentazione, oggi messa in opera.
Grazie quindi ai dati provenienti dalla termocamera è stata ravvisata la presenza di umidità che non è visibile in superficie e, per questo, da monitorare per ovviare alla manifestazione di ulteriori fenomeni di degrado, comportanti distacchi di intonaco in aree più grandi.
Chiaramente, le analisi e le relative valutazioni critiche definiscono la base di partenza per indirizzare alcune azioni di intervento diretto e, al tempo stesso, orientare le scelte più opportune per successivi approfondimenti diagnostici, più ristretti e mirati, riducendo i danni al patrimonio storico.
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Questa fase di progetto ha visto il supporto degli arch. Michele Sanseviero, Alessandro Cancellaro e Marika Falcone nonché il contributo degli architetti Giovanni Angrisani e Lorenzo Bisceglia.
Il lavoro è stato, inoltre, condotto con la competente collaborazione di Michele Cirignano e il sostegno dell’azienda MicroGeo che si ringraziano per aver messo a disposizione della ricerca la termocamera TESTO890 e il software 3DF Zephyr per il processamento dei dati.
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Per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla lettura di alcuni contributi scientifici:
Cera Valeria (2022). Multisensor Data Fusion for Cultural Heritage Assets Monitoring and Preventive Conservation. ISPRS International Archives of the Photogrammetry, Remote Sensing and Spatial Information Sciences, XLVI-2/W1-2022, pp.151-157. https://doi.org/10.5194/isprs-archives-XLVI-2-W1-2022-151-2022, 2022.
Cera Valeria (2021). La manipolazione di modelli discreti per orientare l’indagine diagnostica per il restauro. In Rosa Anna Genovese (Ed.), Il patrimonio culturale tra la transizione digitale, la sostenibilità ambientale e lo sviluppo umano. Cultural Heritage in digital transition, environmental sustainability and human development, pp. 167-190. Napoli: Giannini Editore. ISBN 978-88-6906-196-7.
Sostanzialmente ci sono 3 tipologie di laser scanner: TOF (a tempo di volo), a differenza di fase ed a triangolazione.
La tecnologia laser scanner a Tempo di Volo permette di generare la nuvola di punti tramite il calcolo del tempo impiegato dal raggio laser a percorrere la distanza dall’emettitore al soggetto colpito e viceversa, sapendo che la velocità di propagazione del fascio laser è paritetica a quella della luce. Conoscendo l’angolo verticale ed orizzontale dell’emissione del raggio potremo definire la coordinate del punto misurato. Questi laser scanner si caratterizzano per l’abilità di rilevare dati molto distanti, arrivando addirittura a 6 km di raggio.
Nei laser scanner a differenza di fase la distanza è calcolata comparando la differenza di fase tra l’onda trasmessa e quella ricevuta, questa tecnica richiede dedicati algoritmi di calcolo per generale le informazioni delle coordinate nello spazio. Questi laser scanner si caratterizzano per una velocità di acquisizione molto rapida e per una elevata densità di dato acquisito che può arrivare fino a 0.6 mm tra un punto e l’altro ad una distanza di 10 metri.
La tecnologia dei laser scanner a triangolazione si basa sull’acquisizione da parte di un sensore IR di un pattern di punti infrarossi in un determinato spazio, i proiettori IR ad oggi permettono di proiettare fino a 300.000 raggi 60 volte al secondo permettendo acquisizione 3D in movimento ed in tempo reale. Questi laser scanner si caratterizzano per la maneggevolezza d’uso e per l’abilità di scansionare zone d’ombra non rilevabili con i laser scanner precedenti..
I Laser Scanner sono strumenti in grado di misurare ad altissima velocità la posizione di centinaia di migliaia di punti i quali definiscono la superficie degli oggetti circostanti. Il risultato dell’acquisizione è un insieme di punti molto denso comunemente denominato “nuvola di punti”.
Possiamo definire i laser scanner come sistemi di misura diretta permettendo di ottenere misurazione correlate ad una precisione strumentale definita da un certificato di calibrazione.
Come funziona il laser scanner?
Prima di avviare la nostra scansione per ottenere la già citata “nuvola di punti” occorre impostare i parametri della stessa. Infatti la velocità e il passo delle rotazioni possono essere impostate dall’operatore, il quale agendo su questi parametri determina la risoluzione della scansione, cioè la densità della griglia di punti rilevati ad una certa distanza, e la qualità del dato acquisito, tipicamente più alta per rotazioni più lente. I due parametri determinano quindi anche la durata della scansione che può variare da circa trenta secondi fino a varie decine di minuti per scansioni complete a 360°.
Durante l’acquisizione lo strumento archivia, per ciascun punto rilevato, la distanza calcolata e gli angoli orizzontale e verticale in base alla posizione del corpo e dello specchio. Oltre a queste informazioni, viene acquisito anche il valore di riflettanza della superficie colpita dal laser che sarà tanto più alto quanto la superficie tenderà al colore bianco.
Inoltre esistono laser scanner 3D che montano una fotocamera digitale integrata che, dopo la fase di acquisizione dei dati geometrici, viene utilizzata attraverso procedure automatiche per l’acquisizione di immagini dello spazio rilevato. Le foto così acquisite saranno successivamente mosaicate dai software di elaborazione dei dati e applicate alle nuvole di punti per arricchirle delle informazioni di colore.
Come funziona il Laser Scanner Mobile?
Oltre al laser scanner terrestre esistono sistemi laser che acquisiscono dati in movimento, i cosiddetti laser scanner mobili.
Essi possono essere integrati a bordo di autoveicoli, veicoli su rotaie, imbarcazioni, aerei, elicotteri o droni.
Questi scanner sono molto utili per rilevare grandi aree in tempi brevi.
Le applicazioni principali possono essere:
Durante lo spostamento questi scanner acquisiscono il dato e lo registrano in tempo reale; il sistema di stabilizzazione IMU e il posizionamento tramite GPS aiutano lo strumento in questa fase.
Scanner Mobile con tecnologia SLAM
Esistono, inoltre, sistemi di scansione in movimento che non fanno uso del GPS ma utilizzano la tecnologia SLAM.
Per SLAM (dall’inglese Simultaneous Localization And Mapping) si intende il processo per cui uno strumento si muove in un ambiente sconosciuto, costruisce la mappa di tale ambiente ed è capace di localizzarsi all’interno di quella mappa.
I dispositivi come gli strumenti GeoSLAM prendono i dati dai sensori, in questo caso un Laser Scanner, per costruire un’immagine dell’ambiente che li circonda e riuscendo a posizionare gli elementi all’interno di quell’ambiente. I dati forniti dal Laser Scanner e contemporaneamente da una piattaforma inerziale (IMU) all’interno dello strumento consentono di calcolare e di posizionarsi nell’ambiente circostante.
In questo periodo dell’anno solitamente si pensa alle vacanze estive, e come spesso accade è una corsa contro il tempo per terminare le pratiche.
Una maratona che diventa sempre più faticosa quando di mezzo ci sono da rilevare decine e decine di mq di appartamenti per il super Ecobonus 110%.
È evidente che ci sono svariate metodologie di rilievo con diverse tecnologie ma il problema è individuare il flusso di lavoro ottimale che ti garantisca:
– un’accuratezza sufficiente per lo scopo del rilievo
– velocità nella restituzione.
Proprio per questo oggi vogliamo condividere un caso studio e un flusso di lavoro ottimizzato da un nostro cliente Cattura la Realtà, per il rilievo di un condominio di 12 unità immobiliari.
Si tratta dell’integrazione dei dati Laser Scanner Terrestri, Laser Scanner Mobile con tecnologia SLAM, estrazione piante bidimensionali per poi essere modellate con Revit.
Per eseguire una base solida sulla quale agganciare il rilievo con tecnologia SLAM, l’esterno del condominio e il vano scala sono stati eseguiti con il Laser Scanner Terrestre Faro S70.
Il rilievo è stato progettato per essere elaborato con la tecnica del cloud to cloud, tuttavia sui pianerottoli sono stati posizionati 3 target, (le cui coordinate sono state ricavate dalla nuvola di punti), e acquisiti anche con Zeb Go di GeoSLAM.
Questo aspetto ha 2 vantaggi:
Qui di seguito puoi visualizzare la mappa panoramica con le posizioni delle 28 acquisizioni fatte ed uno stralcio di report dopo la registrazione dei dati laser avvenuti con software SCENE
Il tempo di rilievo in campagna per la parte esterna e il vano scala è stato di 1,5 h mentre per l’elaborazione con Faro SCENE 20 minuti.
Per quanto riguarda i rilievi interni è stato utilizzato lo strumento Zeb Go prodotto da GeoSLAM.
Qui di seguito puoi verificare il risultato ottenuto in poco più di 11 minuti per rilevare 2 appartamenti, e circa 7 minuti di elaborazione.
Arrivati a questo punto si procede alla generazione in automatico di una pianta 2D
la quale può essere ricalcata con un qualsiasi CAD oppure come nel caso dell’esempio e del flusso di lavoro presentato, è stato modellato all’interno di Revit.
Questo permette di ridisegnare un intero condominio di 16 unità immobiliari in meno di 2 giorni.
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