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Che cos’è la tecnologia Geospaziale?

La tecnologia geospaziale è un termine collettivo per strumenti che creano set di dati, come le nuvole di punti per mappare e analizzare la Terra. Queste tecnologie ci aiutano a raccogliere dati per comprendere aree geografiche e monitorare cambiamenti o modelli in paesaggi, città e persino società.

Cosa significa geospaziale?

Per comprendere la tecnologia geospaziale, dobbiamo iniziare con la comprensione della parola “geospaziale”. In parole povere, si riferisce a dati e informazioni specifiche della posizione, relative alle caratteristiche della superficie terrestre e alla loro area geografica.

Quindi, per quanto riguarda il significato di “geospaziale”, si intende tutto ciò che è correlato a una posizione.

Cosa sono i dati geospaziali?

I dati geospaziali sono tutti i dati che hanno una componente geografica. Possono descrivere caratteristiche, oggetti o persino eventi che hanno una posizione specifica. I dati geospaziali combineranno informazioni sulla posizione e sugli attributi di un oggetto. Le informazioni sulla posizione possono essere dinamiche o statiche.

Varie tecnologie geospaziali realizzano questo tipo di raccolta dati, come l’utilizzo del telerilevamento per raccogliere dati a distanza. Ad esempio, i veicoli aerei senza pilota (UAV) raccolgono informazioni in modo rapido ed efficace, consentendo la raccolta di grandi quantità di dati.

Esempi di dati geospaziali

La rappresentazione dei dati è diversa a seconda della tecnologia geospaziale scelta per catturarli. Ecco alcuni esempi di dati geospaziali:

  • Telerilevamento

Utilizzando il telerilevamento, gli scanner laser raccolgono milioni di punti dati digitali all’interno di un ambiente. La vasta raccolta di punti è nota come nuvola di punti. Ogni punto ha una coordinata di posizione e l’insieme di punti crea un modello 3D di un’area o di un oggetto. Più punti ci sono in un’area, più densa è la nuvola di punti e più chiara è la rappresentazione 3D del mondo reale.

  • Vettori

I vettori sono costituiti da punti, linee e poligoni. Ogni punto ha una coordinata e linee e poligoni sono formati collegandoli. Questi elementi rappresentano caratteristiche del mondo reale in un dato ambiente. Ogni caratteristica ha un attributo testuale o numerico per descriverla.

  • Immagini satellitari

Anche le immagini satellitari ad alta risoluzione sono un tipo di dati geospaziali. I satelliti vedono il nostro mondo dallo spazio, mostrandoci un’immagine molto più ampia di un’area geografica.

  • Dati del censimento

Quando i dati del censimento si collegano a un’area geografica, diventano un tipo di dati geospaziali. Ad esempio, gli urbanisti useranno i dati sulla popolazione di un censimento per pianificare dove potrebbero costruire nuove strade, scuole o ospedali.

Chi utilizza i dati geospaziali?

Esistono una miriade di applicazioni per i dati geospaziali, il che significa che un’ampia gamma di gruppi, aziende e persone li utilizzano. Ecco alcuni esempi:

  • Costruzione

Per analizzare potenziali siti edificabili fornendo analisi spaziali sul territorio, sui tipi di suolo, sulla vicinanza alle infrastrutture e sulle considerazioni ambientali.

  • Rilievo e mappatura

I dati geospaziali, tra cui LiDAR (Light Detection and Ranging) e le immagini satellitari aiutano nella creazione di planimetrie precise e documentazione as-built. Sono inoltre integrati nel BIM per creare rappresentazioni digitali del mondo reale.

  • Sicurezza e gestione del rischio

Viene utilizzato per identificare potenziali pericoli per la sicurezza e valutare i rischi associati ai progetti, contribuendo a prevenire incidenti e a garantire il rispetto delle norme di sicurezza.

  • Estrazione mineraria ed esplorazione

I dati vengono utilizzati nell’esplorazione mineraria attraverso la pianificazione delle miniere o la mappatura dei minerali.

  • Gestione delle catastrofi

Le agenzie di risposta alle emergenze utilizzano la tecnologia geospaziale per la preparazione alle catastrofi, la risposta e gli sforzi di recupero, tra cui la mappatura delle zone a rischio, delle vie di evacuazione e della distribuzione delle risorse.

  • Trasporti e logistica

Le aziende di trasporto utilizzano i dati geospaziali per pianificare i percorsi, gestire la flotta e ottimizzare le reti di consegna.

  • Pianificazione urbana

Gli urbanisti e gli sviluppatori urbani utilizzano i dati per comprendere i modelli di utilizzo del territorio, pianificare progetti infrastrutturali e valutare l’impatto dei nuovi sviluppi.

Quindi, cos’è la tecnologia geospaziale?

Ora che sai cosa significa geospaziale e cosa sono i dati geospaziali, è il momento di considerare come questo si traduce in tecnologia. La tecnologia geospaziale fornisce un modo per raccogliere e analizzare i dati. È un termine generico per i vari strumenti e sistemi moderni che ci aiutano a mappare la superficie terrestre, comprendere le società e condurre analisi spaziali.

Il termine “tecnologia geospaziale” è ampio e copre una varietà di componenti. Ecco alcuni esempi di tecnologie comunemente utilizzate:

  • Sensore LiDAR

LiDAR è un metodo popolare per raccogliere dati spaziali tramite telerilevamento. LiDAR emette un raggio laser e misura il tempo di ritorno della luce riflessa al dispositivo dopo aver colpito una superficie. In questo modo, LiDAR genera centinaia di migliaia di raggi laser al secondo, per creare nuvole di punti.

  • GPS

Il sistema di posizionamento globale (GPS) è un tipo comune di tecnologia geospaziale. I dati satellitari alimentano il GPS e vengono utilizzati per la navigazione globale e la geolocalizzazione. I sistemi di posizionamento globale sono pienamente operativi dal 1993 e tutti gli smartphone moderni contengono il GPS.

  • Sistema informativo territoriale

I Geographic Information Systems (GIS) combinano mappe con un database di altre informazioni descrittive. I GIS consentono la gestione e l’analisi delle informazioni sulla posizione. Questo tipo di analisi spaziale ha fornito informazioni che hanno cambiato il modo in cui funziona il mondo.

Perché la tecnologia geospaziale è importante?

La tecnologia geospaziale consente la raccolta di informazioni e questa raccolta di dati è estremamente preziosa. Utilizzare la tecnologia per raccogliere informazioni sulla posizione ci fornisce dati che possono dare una comprensione più approfondita di molti problemi. Questi dati spaziali possono rispondere a domande e aiutare con previsioni, analisi e processo decisionale.

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    Droni per la distribuzione di fitosanitari (e non) pronti al decollo anche in Italia?

    Le sperimentazioni aprono la via all’uso dei droni in agricoltura dimostrando una migliore gestione dei prodotti fitosanitari e una riduzione dei rischi associati. 

    Attualmente, In Italia, la distribuzione di prodotti fitosanitari per via aerea (compresi i droni) è vietata dall’articolo 13 comma 1 del Decreto n. 150/2012 del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (PAN) il quale ha recepito la Direttiva europea 2009/128/CE che proibisce questa pratica salvo circostanze specifiche e solo con apposite deroghe.

    È bene specificare che, in ogni caso, è già possibile distribuire per via aerea tutti quei prodotti non registrati come fitosanitari senza il bisogno di deroghe, come ad esempio: sostanze di base, concimi, polveri, insetti utili, ecc.

    In questo complesso contesto normativo si destreggia Scaligera Drone Solutions, un’azienda veronese che si occupa dell’erogazione di servizi di distribuzione aerea e della vendita di droni per l’irrorazione di sostanze in agricoltura.

    L’azienda offre un servizio di irrorazione di prodotti per l’agricoltura, liquidi o granulari (a spaglio), anche a rateo variabile grazie all’utilizzo di mappe di prescrizione e propone la vendita di modelli specifici per questi impieghi. Nel 2023 sono stati oltre 3.500 gli ettari trattati tramite il lancio di insetti utili.

    Fitosanitari per via aerea: sì ma solo con deroghe

    In Svizzera – così come in molti Paesi extra europei quali Cina, Giappone e Stati Uniti – non vige nessun divieto per la distribuzione aerea con drone. Anzi, è prevista e normata con uno Scenario Standard nazionale che racchiude una serie di regole atte a garantire la sicurezza dell’operazione.

    Come già detto, anche in Europa, in alcune situazioni, è consentito l‘uso di droni per l’irrorazione aerea di agrofarmaci. In Germania e Francia, ad esempio, grazie a deroghe permanenti – previste dalla Direttiva europea – concesse in specifici territori o contesti, quali appezzamenti in forte pendenza (>30%), si utilizzano regolarmente droni per il trattamenti con fitofarmaci.

    Cosa fare per chiedere una deroga in Italia?

    Anche in Italia, secondo quanto previsto dal PAN, l’irrorazione aerea può essere autorizzata in deroga (non permanente) dalle Regioni  previo parere favorevole del Ministero della salute e sentiti il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare – quando presenti evidenti vantaggi in termini di salute umana e ambientale.

    La richiesta può essere inoltrata dalla singola azienda o in forma associata (ad esempio più realtà di viticultura eroica) tenendo conto di una tempistica burocratica di circa 120 giorni.

    Il permesso in deroga per la difesa ordinaria o per contrastare un’emergenza fitosanitaria, può essere concesso solo nei casi in cui non siano praticabili modalità di applicazioni alternative, oppure quando l’irrorazione aerea presenti evidenti vantaggi in termini di salute umana e ambientale.

    All’interno del PAN (capitolo A.4) sono descritte tutte le fasi da seguire per ottenere l’autorizzazione e le prescrizioni da rispettare durante i trattamenti, con particolare riferimento alla riduzione degli effetti deriva.

    Impiego di droni in deroga: i risultati in Lombardia

    Alcune regioni hanno avviato e condotto sperimentazioni per dimostrare l’efficacia e i vantaggi dell’uso dei droni in campo agricolo, passaggio chiave per dimostrare il ridotto impatto e i minor rischi dei trattamenti aerei con drone.

    In particolare, il Servizio Fitosanitario di Regione Lombardia ha pubblicato un documento sulle attività sperimentali svolte (in deroga) con drone per valutarne l’efficacia nella protezione delle colture di olivo, vite e riso. Le conclusioni del report sono favorevoli all’impiego di tali mezzi.

    Nel Documento si legge: “L’utilizzo del drone rappresenta senza dubbio uno strumento che potrebbe inserirsi in una strategia integrata di protezione delle piante per la capacità operativa e la flessibilità di impiego. […] Gli interventi fitoiatrici eseguiti con il drone, permettono di tutelare maggiormente l’incolumità degli operatori […] Anche dal punto di vista della qualità del trattamento i risultati sono pienamente soddisfacenti: i prodotti fitosanitari vengono ben distribuiti e la deriva è trascurabile”.

    In particolare, nella gestione della peronospora in vigneto, l’uso di droni, rispetto ai trattamenti fatti con lancia a mano, mostra:

    • riduzione dei volumi d’acqua impiegati (120 litri ettaro contro i 1.500 litri ettaro);
    • tempi d’intervento 5 volte inferiori;
    • minor quantità dei residui sui prodotti finali;
    • nessun contatto diretto per l’operatore con la miscela distribuita;
    • distribuzione più precisa, omogenea e priva di deriva (con le giuste condizioni meteorologiche);

    Questi risultati mostrano come i droni, confrontati con mezzi tradizionali manuali, tutelino maggiormente uomo e ambiente oltre e portino concreti miglioramenti nell’esecuzione delle pratiche agronomiche, rientrando a pieno nelle condizioni previste dal PAN per il rilascio della deroga.

    Droni in agricoltura: in futuro sempre più presenti?

    A livello normativo, il drone è un aeromobile al pari di un elicottero e una legge fatta in passato allo scopo di scongiurare l’uso di elicotteri e altri mezzi aerei per i trattamenti (con effetti di deriva fuori controllo), ne sta limitando fortemente l’utilizzo per la distribuzione di prodotti fitosanitari, nonostante la potenziale riduzione dei rischi associati e ai vantaggi di cui l’agricoltura potrebbe beneficiare.

    Se l’iter burocratico per richiedere una deroga (specialmente a causa delle tempistiche) non permette alle realtà agricole di intervenire secondo le necessità dettate dal momento, occorre incentivare le aziende – soprattutto quelle con terreni pendenti e di difficile accesso – a richiedere una deroga in modo preventivo senza attendere l’insorgere dei problema.

    Per questo, Scaligera Drone Solutions è disponibile, oltre che per la distribuzione di prodotti non fitosanitari o a supportare quanti volessero acquistare droni e formarsi sul corretto utilizzo, anche per chi volesse richiedere deroghe per la distribuzione di fitosanitari e per avviare sperimentazioni per la stesura di linee tecniche in collaborazione con i Servizi Fitosanitari Regionali e gli Enti pubblici di ricerca.

    Il traguardo da raggiungere per l’Italia nel prossimo futuro, sarà un progressivo allineamento con quanto già fatto da altri paesi europei nella direzione di deroghe permanenti che permettano stabilmente l’utilizzo di droni per la distribuzione di fitosanitari e una migliore gestione operativa degli stessi, a tutto vantaggio di ambiente e colture in campo.

    Microgeo  e Scaligera saranno presenti a Macfrut dall’8 al 10 maggio a Rimini e ad Enovitis in campo, in programma a Castel San Pietro Terme (Bo) il 12 e 13 giugno, dove saranno in esposizione i modelli da 10 e 30 litri attualmente in vendita. Sarà possibile assistere a dimostrazioni di volo e distribuzione.

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      Case Study Nuovo FARO Orbis: rilievo del Duomo di Ancona

      LO SCANNER

      Lo scanner SLAM Faro Orbis è uno strumento avanzato utilizzato per mappare e creare modelli tridimensionali di ambienti interni ed esterni. Utilizzando la tecnologia SLAM (Simultaneous Localization and Mapping), il Faro Orbis può acquisire dati in tempo reale mentre si sposta attraverso un ambiente, consentendo di creare mappe dettagliate senza la necessità di posizionare punti di riferimento esterni.

      L’apparecchio è dotato di un sistema di sensori laser che misura con precisione la distanza tra l’unità e gli oggetti circostanti, consentendo di catturare dettagli accurati dell’ambiente in cui è utilizzato. Inoltre, il Faro Orbis è progettato per essere facilmente trasportabile e maneggevole, consentendo agli operatori di utilizzarlo in una varietà di contesti e condizioni.

      Grazie alla sua capacità di generare mappe in tempo reale e alla sua precisione nella raccolta di dati, lo scanner SLAM Faro Orbis è ampiamente utilizzato in settori come l’ingegneria civile, la costruzione, l’architettura, la gestione delle infrastrutture e molte altre applicazioni dove la modellazione tridimensionale è essenziale.

      Lo strumento con la modalità di scansione statica , in 15 secondi di stazionamento permette di ottenere dettagli e precisioni molto elevate.

      Lo scanner permette di misurare 640 mila punti al secondo in un raggio di 120 metri. La precisione in movimento è di  5 mm , mentre l’utilizzo delle scansioni flash ( 15 secondi statico) permette di migliorare il dato fino a 2 mm di errore con una densità di punti di 1,3 cm @ 10 metri di distanza

      L’OGGETTO DEL RILIEVO

      Il Duomo di Ancona presenta una pianta a croce greca, che è una delle forme architettoniche più comuni per le cattedrali cristiane. Questa pianta è caratterizzata da una navata centrale lunga e rettangolare, fiancheggiata da due navate laterali più basse. Alla fine della navata centrale si trova il transetto, che si estende trasversalmente rispetto alla navata, formando così la croce. Il braccio orizzontale della croce è chiamato transetto, mentre il braccio verticale è la navata. Nella croce latina, il braccio orizzontale (transetto) è solitamente più corto della navata principale. Questa disposizione architettonica permette una migliore distribuzione dello spazio interno e spesso viene utilizzata anche per scopi simbolici, rappresentando la crocifissione di Gesù Cristo.

      La pianta a croce latina è stata una delle forme architettoniche più utilizzate per la costruzione delle cattedrali cristiane nel corso dei secoli, e ha radici profonde nella simbologia e nella liturgia della Chiesa cattolica.

      IL RILIEVO

      Il rilievo a scopo dimostrativo  è stato eseguito sia all’interno che all’ esterno della struttura. la vera e propria parte di rilievo ha avuto una durata di  17’ e 28” in cui si è seguito un percorso dove punto di inizio e punto di arrivo coincidono, questo  per avere una migliore compensazione del dato. (vale il principio simili a quello di “poligonale aperta” o “poligonale chiusa” per la distribuzione dell’ errore)

      I punti di scansione sono circa 33 milioni per il percorso in continuo e circa 4.5 milioni di punti per ogni singola scansione flash.

      Durante questo percorso si sono effettuate 15 scansioni in modalità “ statico” da 15 secondi ognuna. Sotto lo schema del rilievo percorso fatto a piedi dove si nota come il punto di inizio e di fine coincidono in basso nell’immagine, le icone con il flash indicano le posizioni di scansione statica.

      Le scansioni statiche vanno fatte tenendo fermo lo scanner su di un’asta in carbonio per 15 secondi. Questa modalità permette di avere maggiore dettaglio e pulizia della nuvola di punti 3D.

      Ecco alcune viste delle scansioni statiche del portale.

      A colori:

      Con valore di riflettanza (derivato dalla misura dell’intensità del segnale di ritorno)

      Altri dettagli della tessitura muraria:

      L’ OGGETTO DEL RILIEVO

      La vista in pianta (sempre dalla nuvola di punti)

      Il Duomo di Ancona presenta una pianta a croce latina:

      Nella vista assonometrica (sotto) possiamo vedere la cupola al centro delle navate e le differenze di altezze tra il transetto e la navata.

      Sotto vista assonometrica sezionata al di sotto dell’intradosso di copertura

      Lo strumento durante il percorso cattura anche un’immagine sferica ad ogni secondo di scansione. Questo permette la navigazione fotografica nel modello e la possibilità di effettuare delle prime misurazioni:

      IL POST PROCESSING

      Il dato è già usufruibile come nube di punti nei formati più diffusi tra cui LAS,LAZ ed E57, quindi possiamo aprirlo tranquillamente in tutta la suite Autodesk (autocad, revit, maya, 3d studio etc) software dell’ACCA quali edificius e tutte le piattaforme in grado di aprire i dati a “nuvola di punti”.

      Per ottenere invece velocemente i classici dati di piante, prospetti e sezioni utilizziamo il software “DRAW” che appartiene al “pacchetto” FARO.

      Questo sw presenta all’apertura 3 viste in trasparenza di tutto quello che è stato misurato.

      Vista dall’alto e viste laterali del Duomo:

      Queste sono già immagini raster ad alta definizione. il software crea anche il file dwg con le immagini già inserite e collocate già nella giusta posizione nello spazio, o una di  fianco all’altra per facilitare la restituzione. Lavorando su queste immagini, e facilitati dal non dover  mai toccare in nessun modo un dato tridimensionale andiamo ad interrogare il software per tirare fuori le linee di taglio per ottenere:

      • Piante
      • Prospetti
      • Sezioni

      Creiamo una sezione verticale passante per il centro della cupola. Il software ci permette di tenere la linea di taglio parallela agli assi del rilievo. Tutto quello all’interno della zona gialla verrà considerato nel calcolo della sezione. L’immagine verrà ri-campionata con la dimensione del pixel di 5mm da me impostato. La freccetta rossa indica la direzione di vista:

      e questo è il risultato, che possiamo aprire successivamente su cad in formato .dxf o .dwg oppure usare per fare alcune misurazioni ed osservazioni.

      Così ad esempio abbiamo estrapolato il prospetto del portale a toni di grigio o a colori e della scansione di dettaglio:

      Sezione orizzontale in quota ed osservazioni e planimetria della cripta:

      Sei rimasto impressionato dalla qualità del dato del Nuovo SLAM FARO Orbis? Visita la pagina di prodotto e richiedi una demo gratuita al seguente LINK.

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        Cosa significa RTK – Real Time Kinematics – e cosa significa per il tuo drone?

        Quanto “accurato” è sufficientemente accurato? Se sei come la maggior parte dei topografi, la risposta è “il più possibile”.

        Con un drone RTK, i topografi e altri tipi di piloti di droni professionali possono aspettarsi un’accuratezza posizionale di livello centimetrico con ogni volo. Questo sistema rappresenta un notevole miglioramento rispetto ai dati satellitari e può contribuire a garantire che tu abbia le informazioni accurate di cui hai bisogno per portare a termine il lavoro.

        Cos’è esattamente l’RTK?

        La cinematica in tempo reale, abbreviata RTK, è una tecnica speciale di posizionamento satellitare che può produrre risultati accurati a livello centimetrico, rendendola uno strumento prezioso per i topografi di tutto il mondo. Il metodo coinvolge la misurazione dei dati satellitari rispetto a una stazione terrestre per ottenere informazioni precise in tempo reale.

        Le parti chiave della tecnica RTK comprendono:

        Base Station: La stazione GNSS RTK, anche nota come stazione di riferimento, rimane in un punto definito sul terreno, dove la sua posizione GPS viene costantemente confrontata con la posizione di un drone. Per funzionare correttamente, un drone RTK deve rimanere in costante connessione con la stazione base.

        Ricevitore RTK: Questo dispositivo fa parte dell’hardware del drone e invia segnali sia al controller che a un satellite.

        Un controller: Il controller remoto del tuo drone invia segnali per spostare il drone e visualizza le variazioni delle coordinate.

        Satellite: I dati satellitari sono una parte fondamentale di qualsiasi sistema RTK. Tuttavia, anziché comunicare semplicemente con il ricevitore del drone, le informazioni vengono anche confrontate con la stazione base, stabilendo l’accuratezza della posizione.

        Il vantaggio dell’RTK

        I dati GPS RTK sono molto superiori ai dati satellitari perché possono essere utilizzati per correggere inesattezze e discrepanze, garantendo che le informazioni siano il più vicino possibile alla realtà. Ci sono numerosi fattori che possono influenzare le coordinate satellitari, tra cui il clima, gli edifici alti, le montagne e altri problemi che richiedono una correzione RTK. Questi sono chiamati “ritardi troposferici”. Il sistema RTK colma queste lacune con dati in tempo reale dalla stazione base e dal drone.

        I principali vantaggi di un sistema RTK includono:

        Maggiore precisione: Questo è il punto principale. In confronto ai dati satellitari, un sistema RTK offre un’alta precisione, solitamente fino al livello centimetrico.

        Correzioni in tempo reale: Mentre altre tecnologie di correzione come il PPK (ne parleremo in seguito) correggono i dati distorti e colmano le lacune dopo il volo, le correzioni RTK correggono gli errori automaticamente. Ciò significa che i dati che vedi durante un volo sono dati in cui puoi fidarti.

        Meno punti di controllo a terra: I punti di controllo a terra sono punti fissi sul terreno con coordinate conosciute che possono essere utilizzati per ricalibrare i dati GPS. L’installazione e la misurazione di questi punti possono richiedere tempo. Tuttavia, con l’RTK, la stazione base rende inutili i punti di controllo a terra, consentendoti di completare i progetti con meno complicazioni.

        La differenza tra droni simili con e senza RTK è sorprendente. In uno studio recente, DJI e DroneDeploy hanno confrontato il Phantom 4 RTK e il Phantom 4 Pro (una versione per consumatori che non ha un ricevitore RTK integrato) su oltre 30 voli diversi con un sistema di punti di controllo per un rilevamento del tetto di un edificio. I risultati hanno mostrato che il drone abilitato RTK calcolava meglio l’accuratezza orizzontale e verticale dei punti misurati, così come l’accuratezza delle misurazioni lineari.

        Utilizzo di un drone RTK con PPK

        Sebbene la tecnologia RTK rappresenti un importante passo avanti rispetto all’uso dei dati satellitari (specialmente se non vengono corretti con punti di controllo a terra), presenta alcune limitazioni. Ad esempio, se il tuo drone perde la connessione con il controller o il satellite, la trasmissione di dati in tempo reale non funzionerà. Alcuni lavori, specialmente quelli più lunghi in terreni impegnativi, rendono difficile o addirittura impossibile mantenere una stabile trasmissione di dati.

        Di conseguenza, il sistema RTK non è l’unico modo per i topografi e altri professionisti dei droni per correggere le coordinate satellitari ed assicurare l’accuratezza. Un altro metodo si chiama “cinematica post-elaborazione”, abbreviato PPK. Anche se spesso si parla di RTK e PPK insieme, è importante notare che la tecnologia RTK e PPK sono effettivamente molto diverse.

        Il PPK richiede essenzialmente lo stesso equipaggiamento dell’RTK ma è gestito con un flusso di lavoro completamente diverso. A differenza dell’RTK, un flusso di lavoro PPK significa che non avrai bisogno di correzioni in tempo reale. Invece, il sistema del drone archivia i dati a bordo del drone, e i calcoli post-volo combinano sia i dati dell’aeromobile che i dati della stazione base, producendo risultati in un software PPK su un computer. I dati vengono creati con coordinate geotag da un’unità GPS integrata. Nel frattempo, la tua stazione base seguirà anche le informazioni sulla posizione del drone. Questi numeri possono poi essere confrontati dopo il completamento di un volo.

        Sebbene non si ottenga la comodità delle correzioni in tempo reale, un sistema PPK richiede meno trasmissioni e può quindi completare il lavoro anche con una scarsa ricezione del segnale di rete o altre ostruzioni. Per massimizzare il potenziale e coprire le limitazioni di ciascun metodo, molte soluzioni aziendali di droni di alta gamma utilizzano sia la tecnologia RTK che PPK per garantire la posizione più accurata possibile. Ad esempio, il servizio Cloud PPK per il Phantom 4 RTK di DJI può essere utilizzato per effettuare calcoli sul controller remoto del drone, oltre all’app di pianificazione dei voli DJI GS RTK. Questa configurazione significa anche che puoi adattare il Phantom 4 RTK al flusso di lavoro che ha più senso per il tuo lavoro.

        I dati risultanti possono essere rapidamente importati nel software avanzato di mappatura di DJI, DJI Terra, per ulteriori analisi.

        Sfruttare al massimo l’hardware RTK

        Se stai cercando un sistema RTK affidabile per ogni volo, vorrai un drone aziendale DJI. I nostri sistemi RTK utilizzano un modulo a bordo del drone e una stazione mobile GNSS ad alta precisione. La combinazione di un ricevitore RTK a bordo e una stazione di riferimento GNSS offre un alto grado di precisione RTK. Che tu decida di fare affidamento esclusivamente sull’RTK o che abbia anche capacità PPK come backup, utilizzare un drone DJI significa che puoi aspettarti di rimanere connesso indipendentemente dalla missione.

        Alcuni dei principali droni RTK di DJI includono:

        Matrice 350 RTK: Benvenuti nel futuro dei droni commerciali. Il Matrice 350 RTK accentua il suo avanzato sistema di posizionamento RTK con avanzate capacità di intelligenza artificiale e posizionamento con rilevamento in sei direzioni. Aggiungi un tempo massimo di volo di 55 minuti, batterie sostituibili a caldo e una vasta gamma di temperature operative, otterrai un drone pronto per qualsiasi lavoro tu gli possa affidare.

        DJI Matrice 350 RTK

        Matrice 30: La Matrice 30 prende tutto ciò che la Matrice 300 ha e lo inserisce in un pacchetto portatile. Con una dimensione e un peso inferiori, la Matrice 30 è molto più facile da portare con te per le missioni di ispezione. Con moduli RTK integrati, è la soluzione perfetta se hai bisogno di condurre ispezioni precise di droni su beni o infrastrutture che richiedono un’accuratezza di livello centimetrico.

        Mavic 3 Enterprise: ridefinisce gli standard del settore dei droni commerciali di piccole dimensioni. Con un otturatore meccanico, una fotocamera con zoom a 56× e un modulo RTK per una precisione di livello centimetrico, Mavic 3E porta l’efficienza di ogni missione e la mappatura a un livello superiore. È disponibile anche una versione termica per operazioni antincendio, di ricerca e soccorso, ispezioni e operazioni notturne. Questo strumento compatto e pieghevole è dotato di un doppio sensore da 48MP con risoluzione termica da 640×512 px. Il modulo RTK incorporato consente a questo drone di eseguire missioni di ispezione precise e ripetibili. Con un tempo massimo di volo di fino a 31 minuti, questa è una soluzione potente e portatile.

        DJI Mavic 3 Enterprise

        Scopri la famiglia di droni DJI a questo LINK.

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          Rilievo con drone o con metodi topografici tradizionali: Per quali applicazioni di misura sono più adatti i droni ?

          Visto il fatto che i droni stanno diventando degli strumenti di riferimento per i professionisti della topografia, quale può essere il drone più adatto per iniziare ad utilizzare questa nuova metodologia?

          Poiché accuratezza ed affidabilità sono due elementi essenziali per chi fa’ topografia, è comprensibile che molti professionisti abbiano esitato ad adottare la tecnologia dei droni. I metodi tradizionali funzionano e non sempre e’ il caso di correre rischi inutili adottando tecnologie non ancora completamente assimilate.

          Esistono però dei preconcetti che possono condurre a questo scetticismo. Infatti moltissimi progetti possono essere portati a termine grazie alla precisione che la tecnologia dei droni riesce ad offrire. Dove la precisione che queste applicazioni forniscono non soddisfa a pieno le esigenze del lavoro, il drone può comunque

          integrare il lavoro fatto con i metodi tradizionali, questa unione di tecnologie diverse offre comunque un enorme risparmio in termini di tempo, di costi e di rischi per chi opera sul cantiere.

          I droni sono diventati un nuovo strumento di lavoro in una vasta gamma di settori. Questo vale anche per il modo della topografia, anche se i metodi tradizionali avranno comunque sempre una posizione di rilievo nel workflow delle operazioni, e in alcuni casi, rappresenteranno anche l’unica soluzione possibile.

          Perché i topografi cominciano ad utilizzare la tecnologia dei droni?

          Il risparmio di tempo, di costi, il miglioramento della sicurezza collettiva, rappresentano i principali vantaggi che i droni apportano nei diversi settori in cui vengono utilizzati. Tutto cio’ influenza in modo positivo le applicazioni topografiche.

          Prendiamo l’esempio di Altametris, una societa’ di raccolta e analisi dei dati che appartiene al gigante ferroviario francese SNCF.

          Confrontando i diversi metodi di acquisizione del dato durante l’indagine di un tratto di ferrovia metropolitana, il team ha scoperto che il binomio Matrice 300 e Zenmuse P1 riduce notevolmente i tempi di start up del lavoro. La tecnologia GNSS RTK integrata nel Matrice 300 ed il sensore full-frame della Zenmuse P1 hanno fornito dati sufficienti per poter ridurre drasticamente il numero di punti di controllo topografici necessari alla elaborazione di tutto il rilievo.

          Secondo i calcoli fatti dai tecnici di Altametris, per poter contare su una precisione di rilievo di 3 cm servirebbe materializzare e misurare circa 40 punti di controllo a chilometro quadrato e spesso non sarebbe sufficiente nemmeno l’uso della sola tecnologia GNSS.

          Oltre ad impegnare le squadre per diverso tempo, questi metodi comportano la dispendiosa movimentazione delle attrezzature di rilievo nell’area ferroviaria del cantiere. L’introduzione del rilievo da drone ha significato meno ore di stazionamento del personale nell’area ed una drastica riduzione dei rischi per le squadre topografiche, tutto cio’ avviene inoltre senza sacrificare l’accuratezza e l’affidabilita’ del rilievo. C’e’ da considerare inoltre che la nuova camera Zenmuse P1 ha dato risultati eccellenti anche in condizioni di scarsa illuminazione.

          La riduzione del numero dei punti di controllo necessari per le missioni di rilievo fotogrammetrico, consente di far risparmiare agli operatori un’enorme quantità di tempo. Ma è probabilmente nel rilievo di aree inaccessibili o pericolose che la tecnologia dei droni fa la differenza con i metodi tradizionali.

          Le aree ferroviarie sono solo un esempio di un ambiente di lavoro poco agevole per gli operatori che utilizzano dei metodi tradizionali di rilievo, questi cantieri sono piu’ idonei per applicazioni di rilievo automatizzato.

          L’utilizzo dei droni con particolari payload come per esempio la Zenmuse P1, fornisce inoltre una grandissima mole di dati.

          Nonostante i tempi di rilievo e l’intervento umano in campo siano ridotti notevolmente, il dato prodotto porta con se’ una grande quantita’ di informazioni e di dettagli. Produrre questa mole di dati con i metodi tradizionali comporterebbe un investimento molto piu’ oneroso in termini di costi e di tempi di intervento.

          Quali tipi di progetti di rilevamento sono ideali per l’utilizzo congiunto di droni e di strumenti di rilevamento tradizionali ?

          Nonostante i vantaggi offerti dai droni rispetto ai metodi di rilevamento classici, ci sono situazioni in cui i metodi tradizionali ricoprono ancora una larga parte del processo produttivo topografico.

          La prima cosa da considerare è il grado e il tipo di accuratezza che il nostro progetto richiede, e’ qui che la differenza tra precisione relativa e precisione assoluta è importante.

          Per molte applicazioni l’accuratezza relativa ovvero l’accuratezza della misura tra i vari elementi è tutto ciò che conta. Il risultato di questi progetti può essere ricostruito adottando modelli creati con nuvole di punti 3D o con ortofoto. Quando la precisione assoluta del posizionamento delle entita’ rilevate assume invece un ruolo fondamentale, è necessario adottare un processo di rilevamento che fornisca all’operatore un dato georiferito oltre che dettagliato.

          Misurare degli oggetti rispetto a dei riferimenti noti è un modo semplice per valutare con precisione volumi, distanze e variazioni di altezza. Ma se questi dati devono essere combinati con ulteriori livelli informativi e se occorra sovrapporre il rilievo ad una cartografia preesistente, allora tutte le entita’ misurate e catalogate dovranno essere riferite ad un sistema di coordinate tramite l’utilizzo di punti di controllo materializzati a terra, in alternativa occorre supportare la rilevazione del drone con un posizionamento GNSS corretto in tempo reale  (RTK Real-Time Kinematic). Questo tipo di posizionamento di alta precisione e’ gia’ implementato sui droni ed opera grazie all’ausilio di una stazione GNSS di terra, questo procedimento consente di geotaggare con precisione le immagini riprese in volo dai diversi sensori fotografici.

          Generalmente i lavori che richiedono precisioni topografiche (1-2 cm), dovranno essere sempre gestiti con metodi di rilevazione piu’ tradizionali (stazioni totali, sistemi GNSS, livelli di precisione, etc), una campagna di misura effettuata con un drone puo’ garantire precisioni di circa 5 cm sia da un punto di vista planimetrico che anche altimetrico, i progetti che richiedono una precisione massima di 1- 2 cm se non addirittura una precisione milllimetrica dovranno essere gestiti con i metodi di rilevazione classici.

          Rilievi gestiti con metodi tradizionali di misura topografica

          Rilievi di interni o aree sotterranee

          L’utilizzo dei droni non e’ adatto nelle aree in cui il segnale satellitare GNSS non e’ disponibile o limitato, ed in tutti gli ambienti in cui ci sono condizioni di scarsa illuminazione, nei sotterranei e nelle aree interne.

          In questi contesti il rilevamento topografico classico eseguito con stazioni totali (integrazione di tacheometro e distanziometro) rappresenta la metodologia di rilievo per eccellenza, anche l’uso di laser scanner terrestri o le recenti tecnologie SLAM (simultaneous location and mapping) di rilievo a nuvola di punti offrono risultati migliori e risoluzioni elevatissime.

          Alcune aziende hanno gia’ iniziato a sviluppare applicazioni che coinvolgono simultaneamente i droni utilizzati come vettore di trasporto di sensori SLAM e Lidar (Light Detection and Ranging).  Con questo tipo di configurazione e’ possibile rilevare un dato 3D anche in cavita’ sotterranee. In un prossimo futuro questo insieme di tecnologie verra’ utilizzato in maniera piu’ massiva per il rilievo “underground”.

          Rilievi in aree difficoltose

          I rilievi da drone possono presentare delle difficoltà a causa di eventuali ostruzioni dovute alla presenza di edifici o di zone con vegetazione ed alberatura imponente.

          Queste problematiche sono ancora più critiche quando gli ostacoli nascondono dei cambi di quota del terreno. Un sensore Lidar infatti può perforare il fogliame più leggero ma non e’ in grado di rilevare i punti a terra quando la vegetazione è molto densa.

          Progetti che non hanno scadenze troppo impellenti…

          Il tempo è denaro. Uno dei maggiori vantaggi del rilievo con i droni è la drastica riduzione del tempo necessario per completare il lavoro.

          Tuttavia, quando esistono condizioni di giusto equilibrio tra la precisione richiesta ed i tempi per svolgere la missione, puo’ essere utile arricchire i dati del drone con una campagna di misura topografica dei punti di controllo e la loro materializzazione.

          Le Applicazioni “ideali” per i droni

          Le Aree inaccessibili

          Il rilievo topografico in aree difficoltose o l’ispezione di alcune tipologie di infrastrutture possono creare delle difficolta’ agli operatori che eseguono il lavoro con metodi tradizionali, in molte di queste condizioni il drone puo’ rappresentare la soluzione ideale.

          Torri di antenne cellulari, parchi solari ed eolici, e tutte le aree difficilmente raggiungibili sono solo alcuni degli elementi in cui l’utilizzo di un drone puo’ dare dei vantaggi evidenti.

          Aree pericolose

          Le applicazioni di rilievo tradizionale possono comportare a volte delle difficolta’ per gli operatori se non addirittura dei rischi, esistono situazioni come sopraelevazioni, aree di cantiere instabili, argini ripidi e linee ferroviarie in cui il personale potrebbe incorrere in situazioni critiche di pericolo, in questi contesti un drone puo’ supportare le squadre fornendo eccellenti risultati.

          Quando la densità del dato è importante

          Uno dei vantaggi significativi che il rilevamento aereo offre è la vastita’ di informazioni che i diversi sensori installati sullo stesso drone possono offrire ai professionisti.

          Nell’ agricoltura di precisione le camere multispettrali possono fornire dei dati preziosi per valutare la salute delle colture e dei terreni; i sensori Lidar e le rilevazioni fotogrammetriche possono fornire dei modelli 3d a nuvole di punti utilissimi per una successiva progettazione o stimare velocemente le volumetrie di materiali in un cantiere; un drone puo’ assolvere a tutti questi compiti in maniera molto semplice, senza peraltro esporre gli operatori ad inutili rischi.

          Perchè il Phantom 4 RTK può essere il drone ideale per iniziare

          Quali sono gli argomenti da valutare nella scelta di un drone per applicazioni di rilievo topografico?

          Per cominciare, un parametro chiave da valutare è la risoluzione del dato restituito, questo parametro e’ definito come GSD, Ground Sampling Distance.

          Il GSD dipende dalla risoluzione del sensore fotografico, dalla sua lunghezza focale dalla quota e dalla velocita’ di volo. I primi due elementi dipendono chiaramente dall’hardware mentre i rimanenti fattori di acquisizione sono invece gestiti dall’operatore.

          Il DJI Phantom 4 RTK è una soluzione completa, pronta all’uso e molto produttiva.  La camera fotografica utilizza un sensore CMOS da 20 megapixel della grandezza di un pollice. Il suo otturatore meccanico consente una veloce acquisizione delle immagini con una distorsione minima rispetto ad altre camere fotografiche. L’obiettivo grandangolare con la lunghezza focale di 24 mm offre delle immagini chiare e geometricamente coerenti.

          Il sistema GNSS di navigazione e posizionamento offre una precisione centimetrica e supporta sia i metodi di correzione RTK (Real Time Kinematic) che PPK (Post Processing Kinematic). Il sensore GNSS è supportato dai segnali GPS L1 L2, GLONASS L1 L2, Galileo E1 E5a e BeiDou B1 B2. Queste tecnologie possono ridurre drasticamente la quantità dei punti di controllo necessari al rilievo.

          Prevedendo comunque alcuni GCP di controllo misurati a terra il risparmio in termini di tempo che il P4 RTK consente di ottenere rappresenta almeno il 75% sul totale.

          Il P4 RTK opera con tecnologia TimeSync per coordinare il dato della telecamera e del ricevitore RTK, ogni immagine catalogata possiede informazioni geospaziali accurate.

          Il P4 RTK ha batterie sostituibili a caldo, un tempo di volo di circa 30 minuti ed una velocità massima di oltre 48 km orari, consente di rilevare con estrema facilita’ grandi estensioni di territorio. L’applicazione DJI GS RTK installata sul controller con monitor integrato consente di pianificare missioni di volo in 2d e 3d, voli lineari con waypoint, che tengono in considerazione anche le variazioni altimetriche del terreno.

          Phantom 4 RTK Data Outputs

          Il rilievo con il Phantom 4 RTK restituisce moltissimi elementi.

          I prodotti esportabili potenzialmente includono:

          Ortofoto:

          Ogni Ortofoto che il P4 RTK acquisisce durante un volo contiene le informazioni geospaziali e viene elaborata e corretta tenendo conto della potenziale distorsione dell’obiettivo, dell’inclinazione della fotocamera e delle variazioni altimetriche del terreno.

          L’Ortofoto ad alta definizione del rilievo rappresenta uno dei prodotti piu’ utilizzati dagli operatori, seguendo infatti un processo fotogrammetrico moderno tutte le immagini riprese dal sensore vengono elaborate ed il modello 3D cosi creato puo’ essere anche trasformato in una proiezione ortografica bidimensionale facilmente interpretabile dai progettisti.

          Superficie 3D, terreno e DTM

          L’elaborazione delle foto scattate con il P4 RTK possiedono un sistema di coordinate tridimensionale (inizialmente Latitudine Longitudine e Quota WGS84), di ogni pixel dell’immagine restituita possiamo conoscere le sue tre coordinate, quindi il prodotto finale rappresenta un modello 3D di altissima qualità.

          Questi modelli realistici e coinvolgenti combinano delle immagini ad alta definizione con riferimenti geografici accurati. Il risultato è un modello misurabile di facile interpretazione utile per la progettazione.

          Il primo prodotto ottenuto è un DSM Digital Surface Model, fornisce una ricostruzione delle geometrie e del modello 3D dell’oggetto ed offre un prodotto facile da esplorare. Quindi il DTM Digital Terrain Model, creato con gli stessi dati di partenza usati per la creazione del DSM, ma successivamente “depurati” dagli oggetti artificiali e dalle strutture presenti nell’area osservata.

          Il focus dell’elaborazione punta sempre alla ricostruzione del terreno, il DEM Digital Terrain Model vuole infine rappresentare la distribuzione delle quote di un territorio, senza entità artificiali e senza entità naturali, i modelli DEM sono utilizzati ad integrazione e corredo delle mappe topografiche.

          Indagini volumetriche

          Il P4 RTK può raccogliere i dati necessari alla creazione di modelli tridimensionali necessari al calcolo di volumi del materiale di costruzione di un cantiere o di un’area in costruzione. Grazie al sistema P4 RTK questo tipo di dato viene calcolato in maniera molto precisa.

          Droni in azione: utilizzo del P4 RTK per rilevare le infrastrutture dei trasporti

          Il gruppo RNV (Rhein-Neckar-Verkehr GmbH) gestisce il trasporto pubblico nella regione Rhein-Neckar in Germania. L’azienda controlla una linea di tram di 301 km e una linea di autobus di 827 km, linee che vengono utilizzate da 370.000 passeggeri ogni giorno.

          In un esperimento condotto con esperti di topografia del gruppo Vermessungbüro Wolfert GmbH  (Heidelberg) e con il supporto dello staff di DJI Enterprise, RNV ha confrontato le prestazioni del P4 RTK con i metodi tradizionali (stazioni totali) durante il rilevamento di un tratto di binari ferroviari.

          Il confronto ha comportato il sorvolo di una sezione della pista, la raccolta di immagini e la loro elaborazione prima di prendere misure dal modello 3D generato. I risultati sono stati poi valutati insieme ai modelli di misurazione standard di RNV.

          Osservando il prodotto CAD del rilievo eseguito con Stazione Totale con i dati creati con il P4RTK, è apparso evidente la grande differenza in termini quantitativi (ma sempre nel rispetto delle tolleranze richieste) delle informazioni fornite dal drone rispetto alla metodologia tradizionale, il dato aereo consente anche di produrre ortofoto che possono essere orientate e manipolate nella fase di pianificazione del progetto.

          La quantità di dettaglio fornita dalle applicazioni Uav è particolarmente utile quando si esaminano le fondazioni e le strutture di un percorso ferroviario. A livello di precisione del dettaglio, e’ stata confrontata l’accuratezza dei due metodi di misurazione, confrontando il dato aereo con quello della stazione totale e’ stata stimata la precisione fornita dal sistema P4RTK: essa e’ risultata essere di circa 1,5 cm.

          Probabilmente i maggiori vantaggi nell’utilizzo dei droni per questa attivita’ erano sostanzialmente di praticita’ e semplicita’ nel workflow delle operazioni. Durante un progetto di rilievo tradizionale, i team infatti sono costretti a lavorare intorno ai binari che devono essere fuori esercizio per tutta la durata del rileivo. La prima cosa che RNV ha osservato è che le indagini aeree dall’alto hanno ridotto i rischi per le squadre a terra e hanno permesso al servizio di metropolitana di continuare il suo esercizio.

          Oltre a ridurre i tempi di rilievo, le misurazioni che di solito vengono portate avanti tra i vari passaggi dei convogli possono essere prese con maggiore facilità.

          Un altro vantaggio e’ la molteplicita’ degli output elaborati con il P4 RTK. Con una precisione comparabile, le osservazioni aeree dell’area forniscono una serie vastissima di parametri per un’indagine approfondita dell’area di lavoro.

          Tuttavia, il team di ingegneri ha sottolineato che alcune aree non possono essere rilevate dall’alto, ad esempio le aree sotto il fogliame denso. Per questo motivo, un’azione congiunta di rilevazione aerea e tradizionale puo’ fornire dei dati completi ed esaustivi dell’area da esaminare.

          Pronto ad utilizzare il Phantom 4 RTK?

          Un singolo volo con un Phantom 4 RTK può fornire i dati necessari per generare delle ortofoto e dei modelli 3D molto dettagliati e precisi. Vuoi saperne di più? Approfondisci nel nostro rapporto sull’accuratezza del P4 RTK o ordina il tuo tramite il rivenditore DJI Enterprise .

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            LiDAR e Fotogrammetria: cosa scegliere per il tuo rilievo da Drone?

            Per i professionisti del rilievo e della mappatura, i sistemi LiDAR e fotogrammetrici sono da tempo strumenti del mestiere necessari. Ma i recenti progressi nella tecnologia dei droni hanno cambiato in meglio il modo in cui i dati vengono acquisiti.

            Rispetto al tradizionale rilevamento aereo, che si basava quasi esclusivamente su velivoli con equipaggio, i droni offrono un’alternativa sicura, precisa e più conveniente. Il risultato è stata la democratizzazione delle soluzioni di rilevamento. Ora, i progetti in agricoltura, edilizia, conservazione, estrazione mineraria, ricostruzione di scene di incidenti e altro possono beneficiare di nuvole di punti dettagliate, mappe accurate e modelli 3D ad alta definizione,

            Sia i topografi affermati e sia coloro che sono nuovi nel campo si domanderanno se conviene lavorare con LiDAR o con la Fotogrammetria.

            In questo articolo, ti illustreremo i pro e i contro di entrambi i metodi. Prima di tutto non esiste una tecnologia “migliore” tra le due o una preferenza di parte.  La decisione giusta dipende invece dal compito specifico da svolgere, dalle capacità dell’operatore in questione e, come sempre, dal budget con cui stai lavorando.

            Innanzitutto, cosa si intende per LiDAR? LiDAR è l’abbreviazione di “light detection and raging”. I sensori LiDAR funzionano emettendo impulsi di luce e misurano il tempo necessario affinché si riflettano da terra, insieme all’intensità con cui lo fanno. Sebbene sia in circolazione da decenni, è solo negli ultimi anni che la tecnologia LiDAR si è miniaturizzata da integrarsi in un carico che un drone può trasportare.

            Il sensore LiDAR rappresenta solo una compente di un sistema più ingegnoso. Per raccogliere i dati necessari per costruire una nuvola di punti che rifletta accuratamente il terreno e la sua topografia, i Sistemi LiDAR incorporano altri sistemi ad alta precisione: posizionamento satellitare (dati GNSS) e un’unità di misura inerziale (IMU).

            I vantaggi del LiDAR

            L’aspetto positivo più noto dell’utilizzo di LiDAR è la sua accuratezza. Nella pratica cosa significa?

            Innanzitutto, è importante considerare cosa significa accuratezza per te e il tuo progetto. Stai dando la priorità alla precisione relativa o assoluta? In altre parole, hai bisogno che il tuo prodotto finale sia accurato in termini di caratteristiche in relazione tra loro o le sue caratteristiche in relazione alla sua posizione nel mondo? Il LiDAR è la strada giusta da percorrere per la precisione assoluta ed è in genere la scelta migliore quando l’obiettivo è un modello realistico del terreno (DTM). Questo perché è il metodo migliore per tenere conto dell’altitudine, della vegetazione e delle condizioni a portata di mano. L’integrazione di LiDAR con i dati GNSS e il fatto che si ottiene una misurazione diretta – che emette migliaia di impulsi laser al secondo – assicurano che la mappa del terreno digitale finale abbia un’estrema precisione verticale.

             La vegetazione può impedire ai metodi di rilevamento basati su foto di ottenere dati concreti del terreno. Gli impulsi luminosi del LiDAR penetrano negli spazi tra foglie e rami, raggiungendo il terreno sottostante e migliorando la precisione delle misurazioni. Inoltre, il LiDAR è preferibile anche se le condizioni di luce dell’ambiente del rilievo non sono ottimali. Se desideri effettuare rilievi notturni o missioni in bassa visibilità, il LiDAR può gestire l’attività senza la necessità di una fonte di luce esterna.

            Infine, questa tecnologia consente di acquisire dettagli di piccolo spessore e diametro. Un ottimo esempio di questo sono i cavi elettrici. Grazie al campionamento del punto ad alta densità e all’approccio alla misurazione diretta, è possibile utilizzare LiDAR per mappare accuratamente i cavi.

            I contro dell’utilizzo dei Sistemi LiDAR

            Sicuramente la prima obiezione che viene sollevata nei confronti dei sensori LiDAR è loro il costo. A causa della maggiore complessità operativa (e della necessità di componenti e sensori più sofisticati), è possibile anche spendere centinaia di migliaia di euro per una soluzione di rilevamento completa.

            È anche importante tenere a mente che tradizionalmente i sensori LiDAR sono più ingombranti delle semplici fotocamere. Con i droni che stanno diventando sempre più popolari per il rilevamento aereo, la necessità di un drone più grande per gestire un carico utile più pesante può aumentare una spesa già significativa.

            Tutto questo prima dell’avvento del sensore DJI ZENMUSE L1, che risulta non solo essere tra i sensori più economici in commercio ma anche il più leggero.

            L’ultimo aspetto negativo della scelta di LiDAR è probabilmente il suo più grande punto di forza: il fatto che sia lo strumento migliore per il lavoro in situazioni molto specifiche. Per molte applicazioni sarà sufficiente la sola Fotogrammetria. 

            Cos’è  la Fotogrammetria?

            La Fotogrammetria è la materia che permette di misurare la realtà attraverso almeno una coppia di immagini.

            Queste fotografie, oggigiorno, vengono elaborate utilizzando un software specializzati per generare modelli accurati e realistici del mondo, anche definiti come Structure for Motion (sfm). Le mappe ortomosaiche e i modelli 3D hanno una varietà di applicazioni.

            Il numero di immagini necessarie per una fotogrammetria efficace può variare da centinaia a migliaia di foto. Tutto dipende dalle dimensioni del sito in questione e dalla profondità e precisione che vuoi ottenere. I piloti di droni dovranno determinare l’altitudine di volo ottimale per ottenere la distanza di campionamento al suolo necessaria. Dovrai anche impostare una sovrapposizione su ciascuna immagine per assicurarti che il tuo software possa unire le tue immagini senza problemi.

            I vantaggi della Fotogrammetria

            Il principale vantaggio di lavorare con la fotogrammetria è la sua accessibilità. L’ascesa della tecnologia dei droni e dei software ha semplificato i flussi di lavoro e ha portato mappe e modelli 3D accurati alla portata di qualsiasi organizzazione con una fotocamera da drone decente. A parte la calibrazione del sensore, la pianificazione di volo di base e la tracciatura dei punti di controllo a terra, svolgere una missione di mappatura e trasformare quei dati in qualcosa di utile è relativamente semplice. Ci sono innumerevoli scenari in cui questo processo produce risultati tangibili, in settori diversi come l’edilizia, i Beni Culturali, l’estrazione mineraria e l’agricoltura. È importante sottolineare che anche i risultati sono accessibili. Mappe e modelli con caratteristiche e colori riconoscibili sono immediatamente intuitivi, il che li rende un ottimo strumento di collaborazione e qualcosa su cui le parti interessate possono lavorare senza perdere troppo tempo a manipolare i dati.

            Un’altra grande parte del fascino della Fotogrammetria è quanto sia conveniente. Come abbiamo accennato, iniziare significa investire qualche migliaio di euro su un drone fotografico professionale e molto meno sul software di cui avrai bisogno per elaborare i tuoi dati. Infine, la fotogrammetria offre un approccio più flessibile. A seconda dell’attività da svolgere, puoi avere un maggiore controllo sul compromesso tra velocità, altitudine e precisione della missione.

            Gli svantaggi della Fotogrammetria

            Ci sono alcuni aspetti negativi dei metodi di rilevamento basati sulla fotogrammetria. Il primo è che l’accuratezza delle mappe e dei modelli dipende in larga misura dalla qualità della fotocamera del tuo drone e dal drone stesso. Le dimensioni del sensore, l’apertura, la risoluzione e la lunghezza focale influiscono sulla distanza di campionamento del suolo (GSD) insieme all’altitudine a cui stai volando. Inoltre, farai fatica a produrre risultati con assoluta precisione senza l’utilizzo di punti di controllo a terra (GCP) presi con strumentazioni terze quali la Stazione Totale o il ricevitore GNSS o un drone abilitato RTK o PPK.

            Il secondo tempo da non sottovalutare è il tempo. O, per essere più precisi, le condizioni di luce. Oscurità, nuvolosità, polvere e altro possono influire negativamente sulla qualità dei risultati del rilevamento. Quando si tratta di elaborazione dei dati, puoi misurare solo ciò che puoi vedere chiaramente. Ciò significa che i voli con visibilità limitata, a causa della vegetazione, delle ombre o dell’ora del giorno, produrranno meno punti a terra e mappe e modelli meno accurati.

            Quando scegliere il LiDAR

            Il LiDAR è consigliato se stai mappando un terreno complesso con un’alta percentuale di copertura vegetale. Grazie alle sue misurazioni dirette che penetrano tra foglie, rami e alberi, è possibile creare accurate nuvole di punti  con i dati risultanti. La tecnologia è ideale anche per misurare con precisione oggetti come i cavi, che sono generalmente troppo sottili per essere riconosciuti con qualsiasi altro metodo. Il LiDAR dovrebbe anche essere il tuo metodo preferito se l’attività di rilevamento richiede soprattutto precisione. Anche se questo non è privo di sfide, che si presentano sotto forma di costi e dell’esperienza richiesta per dare vita ai dati.

            Ricapitolando. Scegliere i Sistemi LiDAR per:

            • Mappatura di terreni di difficile accesso e complessi;
            • Per catturare i dettagli di strutture sottili, come linee elettriche o bordi del tetto
            • Progetti dove il dettaglio e la precisione sono le priorità

            Quando scegliere la Fotogrammetria

            L’economicità della Fotogrammetria la rende un’opzione preferibile per coloro che non conoscono il rilevamento con i droni. Sebbene essere più economico di LiDAR non sia il suo unico vantaggio. In effetti, molte applicazioni sarebbero meglio realizzate utilizzando la fotogrammetria. Questo è particolarmente vero quando si desidera lavorare su piani utilizzando ortofoto, o per fornire aggiornamenti accessibili dello stato di avanzamento del progetto a un costo relativamente basso.

            E’ consigliabile scegliere la Fotogrammetria per:

            • Scansioni ricche di elementi in zone accessibili e che richiedono una post-elaborazione e un’esperienza minime;
            • Per la creazione di mappe e modelli 3D facili da capire per occhi inesperti;
            • Set di dati che richiedono una valutazione visiva che solo la foto può dare.

            LiDAR VS Fotogrammetria: qual è il più accurato?

            Il LiDAR tende a produrre scansioni con maggiore dettaglio e precisione rispetto alla Fotogrammetria. Inoltre, poiché può funzionare bene nonostante le sfide ambientali – in scarsa visibilità o con molta vegetazione – è l’ideale per gli scenari in cui apprezzi la precisione sopra ogni altra cosa. Le nuvole di punti LiDAR possono essere incredibilmente dense,  e una precisione sull’asse Z inferiore a tre centimetri. Con un’elevata densità di punti ottieni un set di dati più robusto, che a sua volta offre maggiore versatilità quando si tratta di elaborare i risultati. Questo non vuol dire che la fotogrammetria sia intrinsecamente imprecisa. Se il tuo terreno è relativamente semplice e privo di fitta vegetazione, puoi comunque costruire mappe e modelli altamente dettagliati, in particolare se stai utilizzando anche un modulo di posizionamento RTK.

            LiDAR  VS Fotogrammetria: il dato

            Il LiDAR e la Fotogrammetria sono metodi fondamentalmente diversi di raccolta dei dati. Con LiDAR si ottengono migliaia di punti dati che formano una nuvola di punti 3D che delinea il terreno indagato. Dovrai incorporare il colore da set di dati separati per trasformarlo in qualcosa di visivamente accessibile. Con la fotogrammetria, si ottengono centinaia o migliaia di immagini che devono essere elaborate e unite per produrre qualcosa di valore: che si tratti di una nuvola di punti 3D, di una mappa o di un modello navigabile. L’elaborazione LiDAR basata su cloud non è così diffusa o accessibile come il software di fotogrammetria basato su cloud. Ciò significa che dovrai avere uno specialista in loco in grado di trasformare quei dati grezzi in qualcosa di fruibile, insieme al software adatto.

            Le soluzione DJI per la Fotogrammetria

            Phantom 4 RTK

            Il Phantom 4 RTK offre ai professionisti un equilibrio ideale tra prezzo, precisione e accessibilità. Con il suo sensore RTK (Real Time Kinetic) integrato, le foto vengono georeferenziate automaticamente e corrette rispetto ai punti di controllo a terra con una precisione di un centimetro. Il Phantom 4 RTK rappresenta un investimento iniziale perfetto per le tue esigenze di rilevamento.

            Matrice 300 RTK + ZENMUSE P1

            Questa combinazione è la soluzione di fotogrammetria di punta di DJI. Il P1 è un avanzato payload fotogrammetrico con un sensore full frame e obiettivi intercambiabili a fuoco fisso. Un otturatore meccanico globale e funzionalità software, tra cui Smart Oblique Capture, lo rendono ideale per i voli fotogrammetrici su larga scala. Sfruttando le piene potenzialità del M300 RTK, il P1 consente ai professionisti di coprire 3 km2 in un unico volo e ottenere risultati accurati di 3 cm in orizzontale / 5 cm in verticale senza GCP.

            Le soluzioni DJI per i LiDAR

            Matrice 300 RTK + ZENMUSE L1

            Zenmuse L1 comprende tutto ciò che serve per un’acquisizione LiDAR da drone: include un modulo Lidar, un’IMU ad alta precisione e una fotocamera con un CMOS da 20mpixel, il tutto su un gimbal stabilizzato a 3 assi. Se utilizzato con Matrice 300 RTK e DJI Terra, l’L1 costituisce una soluzione completa che fornisce dati 3D in tempo reale per tutto il giorno, catturando in modo efficiente i dettagli di strutture complesse e fornendo modelli ricostruiti particolarmente precisi.

            Conclusioni

            Considera il LiDAR e la Fotogrammetria come due metodi di acquisizione dati concorrenti non è l’approccio più istruttivo. Come abbiamo accennato, non è che uno sia necessariamente migliore dell’altro. In definitiva, è il compito da eseguire che determinerà la soluzione migliore. Se il contrasto, l’illuminazione, il soggetto e le condizioni sono a tuo favore, la fotogrammetria è probabilmente più che adeguata per il tuo lavoro. Ma per progetti di mappatura impegnativi in ​​cui sono fondamentali l’accuratezza, le strutture complesse o il terreno parzialmente coperto, il LiDAR è probabilmente la strada da percorrere. Naturalmente, anche il costo e l’esperienza degli operatori giocheranno un ruolo importante in qualsiasi decisione tra i due. Sebbene gli ultimi payload di DJI, P1 e L1 sono la testimonianza della crescente convenienza e accessibilità della tecnologia di rilevamento. In definitiva, i professionisti del settore dovranno diventare abili nell’utilizzo di entrambe le tecnologie.

            Scarica gratuitamente la video-demo sul LiDAR DJI ZENMUSE L1

            Abbiamo preparato un serie di video formativi GRATUITI sul primo LIDAR DJI ZENMUSE L1 che sta rivoluzionando il mondo della misura. Clicca qui per scaricarli. 

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              Tutto quello che devi sapere sulle nuvole di punti da drone

              Usare le nuvole di punti nel modo giusto

              Ogni volta che è necessario creare un modello dettagliato di un’area, per il rilevamento, la ricostruzione di un incidente o per qualsiasi altro scopo, la creazione di una nuvola di punti può essere il modo migliore per portare a termine il lavoro.

              Un modello di nuvola di punti 3D accurato, dettagliato e ad alta risoluzione è un elemento importante per la creazione di un modello 3D accurato. Se la tua organizzazione è alla ricerca di un nuovo modo per creare ricostruzioni digitali di spazi o strutture fisiche, i droni in grado di generare nuvole di punti potrebbero essere lo strumento perfetto per te.

              Imparando di più sulle nuvole di punti – cosa sono, come le generi, diversi approcci e casi d’uso – potrai capire come integrare al meglio questi strumenti digitali nei tuoi flussi di lavoro.

              La tecnologia LiDAR ha consentito alla polizia stradale di raccogliere i dati della nuvola di punti di questo incidente nonostante le condizioni di scarsa illuminazione notturna

              Nuvole di punti: è tutta una questione di prospettiva

              Che cos’è esattamente una nuvola di punti? È una raccolta di punti dati mappati in tre dimensioni. Ogni punto ha i suoi valori X, Y e Z in base a dove si trova nello spazio. Alcune nuvole di punti possono avere una risoluzione eccezionalmente alta, a centinaia di singoli punti per metro quadrato, per mostrare esattamente cosa c’è in uno spazio 3D.

              Nuvola di punti di due torri di raffreddamento realizzate in preparazione della loro demolizione in sicurezza

              I punti insieme denotano le superfici degli oggetti e le caratteristiche del terreno all’interno di un’area, il che consente a topografi o ispettori di creare mappe 3D e modelli estremamente accurati di tali aree. Tuttavia, la nuvola in sé non è la mappa. È necessario un altro set di dati oltre ai punti dati di elevazione per creare un modello più completo.

              Per generare queste nuvole di punti, hai bisogno dell’attrezzatura adeguata e di una nuova prospettiva della tua area di destinazione: vale a dire, una veduta aerea. Volando con un veicolo aereo senza equipaggio (UAV) sulla tua area prescelta, puoi raccogliere le informazioni necessarie su elevazione e topografia.

              I droni avanzati dotati dei più recenti sensori di rilevamento e rilevamento della luce (LiDAR) possono creare nuvole di punti in un unico passaggio. Un drone che utilizza un sistema di fotocamere fotogrammetriche può assemblare una nuvola di punti come uno degli output dell’immagine tridimensionale risultante. In entrambi i casi, la nuvola risultante è un’immagine dettagliata e accurata dell’area scansionata.

              Come funzionano le nuvole di punti

              Come funziona esattamente il processo di creazione della nuvola di punti? Mentre i dettagli esatti dipendono dal fatto che il tuo drone sia dotato di sensori LiDAR o apparecchiature di fotogrammetria, la procedura è la stessa.

              Il tuo UAV sorvola un’area prescelta, scansionando con il suo carico utile di sensori. Le informazioni sui punti rilevati vengono quindi assemblate in una forma utilizzabile tramite un software di elaborazione delle nuvole di punti, come DJI Terra.

              Per ottenere il risultato di una nuvola di punti 3D, il software aggiungerà contesto a un vasto numero di punti rilevati da impulsi laser o genererà punti basati su una raccolta di foto scattate da più angolazioni. Questo dipende dalla scelta di LiDAR o fotogrammetria, e questo a sua volta sarà deciso dal tipo di rilevamento o mappatura che stai facendo.

              La differenza tra nuvole di punti LiDAR e nuvole di punti fotogrammetriche

              I due metodi principali per creare una nuvola di punti dai dati UAV, LiDAR e fotogrammetria, hanno ciascuno i loro casi d’uso ideali. Potresti finire per usare entrambi in vari momenti.

              Le aziende che mappano frequentemente aree complesse e ricche di vegetazione possono gravitare verso il LiDAR, mentre le aziende che si occupano di visuali chiare e che necessitano di una soluzione a basso costo possono iniziare con la fotogrammetria, ma la decisione non può essere ridotta a uno o due problemi. Confrontare le tecnologie fianco a fianco è un esercizio utile per decidere come equipaggiare i tuoi UAV.

              LiDAR

              La scansione LiDAR emette impulsi laser ad altissima velocità che “battono” su una superficie e tornano all’emettitore. Utilizzando la misurazione inerziale e i dati di posizionamento satellitare, il sensore LiDAR del drone determina esattamente dove si trova un punto nello spazio.

              I punti raccolti diventano una nuvola di punti LiDAR quando vengono assemblati da un software specializzato per nuvole di punti. Questo è un metodo di scansione ad alta precisione, anche se deve essere abbinato ad altri dati per aggiungere più dettagli alle mappe, incluso il colore.

              Il sistema LiDAR è ottimo per mappare elementi troppo piccoli per essere rilevati con altri metodi. Ad esempio, se devi mappare cavi sottili o linee elettriche come parte della tua nuvola di punti, puoi farlo raccogliendo dati LiDAR. La tecnologia funziona anche in condizioni di scarsa illuminazione e può raggiungere il suolo attraverso strati di fogliame.

              Inoltre, poiché le nuvole di punti LiDAR sono misurazioni dirette, le dimensioni dei file sono relativamente più piccole rispetto alle fotografie ad alta risoluzione utilizzate per la fotogrammetria. Ciò significa che la post-elaborazione dei dati LiDAR è più veloce dell’estrazione delle nuvole di punti dai modelli di fotogrammetria e questo può essere un fattore importante per i clienti che danno priorità all’efficienza o che hanno missioni urgenti.

              Fotogrammetria

              La fotogrammetria assembla proiezioni di dati da fotografie. Si tratta di un approccio economico e diretto al rilevamento e alla mappatura; e il software necessario per lavorare con i dati di fotogrammetria è disponibile tramite un semplice modello basato su cloud.

              L’uso della fotogrammetria è flessibile. Puoi decidere quanto velocemente far volare il drone, a seconda del livello di dettaglio necessario per le mappe o le nuvole di punti 3D che stai generando per il progetto in corso.

              A seconda del livello di dettaglio che scegli e delle dimensioni dell’area che stai rilevando, la fotocamera UAV scatterà centinaia o migliaia di fotografie. Queste immagini sono colorate e, oltre a diventare nuvole di punti 3D, possono essere assemblate in una mappa o in un modello 3D.

              Poiché la fotogrammetria si basa sulla fotografia, per funzionare è necessaria una fonte di luce, naturale o artificiale. Detto questo, la generale facilità d’uso del metodo può supplire all’inconveniente di cercare le giuste condizioni. Le barriere relativamente basse all’ingresso possono rendere questo un ottimo primo metodo per un’azienda che ha appena iniziato a creare nuvole di punti 3D o altri modelli di dati.

              Usi della modellazione della nuvola di punti

              Una volta generate le nuvole di punti 3D, per cosa le usi?

              Le applicazioni saranno diverse in base al tuo settore, ma tutte si concentrano sulla necessità di modelli 3D accurati.

              • Infrastrutture elettriche: il rilevamento di nuove infrastrutture di servizi è più semplice e veloce quando i team hanno accesso ai droni e sono in grado di creare nuvole di punti 3D delle aree in questione. Questo può essere particolarmente utile per risorse come linee elettriche costruite in aree remote dove le squadre avrebbero problemi a navigare a piedi.
              • Costruzione di petrolio e gas: come per i servizi elettrici, le raffinerie di petrolio e gas richiedono spesso informazioni 3D accurate su vaste aree, potenzialmente in località remote. Questo è un altro scenario in cui i droni possono dimostrarsi più efficaci delle squadre di rilevamento a terra.
              • Rilievo del territorio: i clienti interessati a ottenere rapidamente mappe topografiche dettagliate delle aree possono beneficiare delle nuvole di punti 3D generate tramite l’uso dei droni. La combinazione di rilevamento rapido per vaste aree e precisione di alto livello è l’ideale per il rilevamento.
              • Silvicoltura: il LiDAR può penetrare nel fogliame denso e fornire dati di superficie che non sarebbero risolti con la fotogrammetria.

              Dopo aver determinato l’ambito applicativo per un’accurata nuvola di punti 3D, devi semplicemente trovare il drone giusto e il sensore migliore per raccogliere le informazioni.

              I droni e i payload da utilizzare nei diversi casi

              Con che tipo di drone volerà la tua squadra nel tuo prossimo incarico di generazione di nuvole di punti e quale sarà il sensore?

              Quando lavori con DJI hai molte opzioni, tra cui:

              • Scelta del drone: la scelta del drone è determinata dalla missione e dalle condizioni di lavoro. Matrice 300 RTK è una buona scelta per la generazione di nuvole di punti 3D. Può operare in un’ampia varietà di condizioni ambientali e fornire 55 minuti di volo mentre equipaggia il tuo pacchetto di sensori preferito.
              • Payload LiDAR: Zenmuse L1 è il primo sistema LiDAR UAV disponibile tramite DJI e il suo elenco di funzionalità è impressionante. Questa soluzione consente la mappatura di 240.000 punti al secondo con un solo ritorno o fino a 480.000 punti al secondo con tre ritorni. Una fotocamera RGB integrata consente l’emissione di nuvole di punti a colori reali e Point Cloud LiveView in DJI Pilot consente di verificare se la raccolta dei dati sta procedendo correttamente.
              • Payload fotogrammetrico: per gli utenti che preferiscono la fotogrammetria, DJI offre Zenmuse P1. Questo sistema può scattare una foto ogni 0,7 secondi per creare rapidamente modelli accurati e dettagliati per la conversione in nuvole di punti 3D.

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                L’Archeologia vista da drone…

                Oggi vogliamo parlare di un caso studio avvenuto in un cantiere sito a Verona.

                Verona ha attraversato da protagonista le epoche storiche, la sua posizione strategica l’ha spesso salvata da devastazioni.

                I conquistatori avevano interesse a conservare una città fortificata integra, di cui servirsi per il dominio sul territorio.

                Il centro storico di questa fantastica città è caratterizzato da molte testimonianze, resti, monumenti ed edifici di ogni epoca e stile.

                Per numero di reperti è seconda solo a Roma.

                Come spesso accade nei centri storici italiani, buona parte dei reperti sono sottoterra, dai due ai tre metri al di sotto dell’attuale piano stradale.

                E’ quello che è successo nell’ennesimo cantiere della città Scaligera nei pressi di Borgo Venezia.

                Durante la fase di scavo per la predisposizione al cantiere di un nuovo fabbricato, i lavori si sono improvvisamente bloccati per il ritrovamento di uno scheletro umano di circa 2000 anni fa….

                Ovviamente sono intervenuti tempestivamente una squadra di archeologi, progettisti, architetti e topografi rilevatori.

                La scelta è stata quella di fare immediatamente un volo con il drone per sorvolare tutta l’area del cantiere e riferire tutto il rilievo con le precedenti campagne di misura.

                Con DJI Mini sono state fatte 3 missioni a 25 metri, di 10 minuti ciascuna.

                Le prime 2 missioni nadirali e andando ad incrociare i 2 voli, la terza missione invece è stata effettuata con un volo circolare e la camera inclinata di 45°.

                Si è cercato di effettuare scatti fotografici con una sovrapposizione almeno del 70%

                Sono stati posizionati N°10 caposaldi rilevati con strumentazione GNSS, necessario sia per riferire il rilievo con le altre campagne di  misura sia  per migliorare le accuratezze del rilievo fotogrammetrico.

                Sono state eseguite ben 862 foto, un numero elevato di fotogrammi indispensabili per ottenere i risultati in fotografia qui sotto.

                Il tutto è stato elaborato con software 3DF-Zephyr.

                3DF-Zephyr si è dimostrato vincente per l’elaborazione di questo rilievo grazie ai suoi algoritmi brevettati.

                Infatti l’algoritmo SASHA è dedicato all’estrazione delle mesh e permette di ottenere un modello 3D con bordi nitidi e margini netti!

                Dal modello generato, sempre nell’ambiente 3DF Zephyr, è stato possibile estrarre le curve di livello e sezioni in punti strategici dell’area del cantiere.

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                  Rilievo topografico con drone professionale

                  21 Settembre, 2021

                  Ogni rilievo effettuato con drone professionale e fotocamera permette di restituire un modello 3D che rappresenta fedelmente l’oggetto rilevato nelle proporzioni tra le parti.

                  Per rendere metriche le distanze, e quindi scalare il nostro modello 3D, è necessario effettuare misurazioni in campo o aggiungere punti derivanti da stazione totale.

                  Tutte queste informazioni sono facilmente importabili nel nostro software di fotogrammetria 3DF Zephyr. Per una maggiore precisione, inoltre, è possibile selezionare i punti di controllo (a cui verranno poi associati i punti derivanti dalla stazione totale) direttamente dalle immagini, i quali verranno riproiettati automaticamente sulla nuvola di punti 3D e serviranno per scalare metricamente l’oggetto. Un altro modo è quello di aggiungere una o più distanze note tra due punti di controllo.

                  Infine, cosa presente unicamente in 3DF Zephyr, è possibile importare scansioni provenienti da laser scanner e scalare il progetto fotogrammetrico allineandolo al rilievo laser.

                  Una volta scalato il modello acquisito con il drone professionale, è possibile effettuare misurazioni di ogni genere, generare sezioni e curve di livello, creare ortofoto ed esportare ogni elemento in ambiente CAD.

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                    Perché scegliere un drone professionale?

                    21 Settembre, 2021

                    Un drone professionale offre numerosi vantaggi rispetto ai cosiddetti “droni giocattolo”, che molto spesso utilizzati anche per uso professionale, senza avere gli stessi risultati che un apparecchio professionale può garantire.

                    I droni professionali, infatti, permettono di montare a bordo macchine fotografiche performanti con ottiche di alta qualità e sensori di dimensioni notevoli che permettono di scattare foto ad alta definizione e di diminuire il campo di vista per ogni scatto. Questo permette di scattare meno foto in totale e, quindi, di diminuire il tempo di acquisizione e di elaborazione.

                    Un altro componente importante è senz’altro il sistema di stabilizzazione della camera (Gimbal) che permette di compensare le oscillazioni del drone durante il volo e, quindi, di scattare foto nitide e di qualità.

                    Anche la durata delle batterie non è un fatto da sottovalutare: con i nostri droni professionali è possibile, infatti, arrivare fino a 55 minuti di volo continuo.

                    Infine, con i nostri droni professionali, abbiamo la possibilità di programmare una missione tramite il software UGCS PRO che guiderà il multirotore durante l’acquisizione in maniera completamente automatica.

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